Roma
La stangata della Tari a settembre, ma non incassa Ama: è allarme liquidità
Al rientro dalle vacanze cambiano le modalità di pagamento della Tari. Si verserà sulla piattaforma Pago PA
Al ritorno dalle vacanze nel segno del Covid-19, l'amara sorpresa che tanto sorpresa non è. Giusto il tempo di disfare le valige che dalla buca della posta spunterà la bolletta dei rifiuti. Quella tari che i romani odiano non solo per l'importo tra i più alti d'Italia ma perché al pagamento non corrisponde ormai da anni un servizio dignitoso.
Ad avvisare i romani dell'arrivo della tassa ci ha pensato direttamente il Comune che ha spedito un graziosa lettera ai più virtuosi, a coloro cioè che pagano la Tari così puntuali da aver affidato il pagamento alla propria banca attraverso l'addebito automatico sul conto, la cosiddetta domiciliazione bancaria.
Bene, dal mese di settembre non potranno farlo più, perché da quest'anno sarà direttamente il Comune di Roma a riscuotere la tassa attraverso il sistema Pago PA, le cui modalità esatte saranno contenuto nell'avviso di pagamento che spedirà appunto Roma Capitale che avverte i “virtuosi” di dare notifica immediata alla banca della cessazione dell'addebito.
Per Ama si accende un semaforo rosso sulla liquidità, poiché per sostenere i conti e il piano di rientro dovrò attendere per forza che il Comune versi le quote di spettanza previste dal contratto di Servizio.