La steppa russa invade l'Abruzzo: scoperta pianta dell'era glaciale
Un ritrovamento storico, che conferma la ricca biodiversità della Valle del Giovenco
La steppa russa invade l'Abruzzo, scoperto l'Astragalo nano. Una pianta risalente, in Italia, all'era glaciale.
Una grossa erba perenne, della famiglia delle leguminose, con robuste radici legnose e grandi fiori gialli. E' l'Astragalo nano Astragalus exscapus), una pianta tipica degli ambienti di steppa dell’Europa Orientale e conosciuta in Italia solo sulle Alpi. Appena fuori dai confini del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, nel comune di Ortona dei Marsi, è stata però rinvenuta dai botanici del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia (Viterbo) a sorpresa la rarissima pianta.
“Le più vicine località note di questa specie si trovano in Val d’Aosta e nei Balcani, entrambe a circa 600 km di distanza” osserva Goffredo Filibeck, docente di botanica all’Università della Tuscia. “L’astragalo nano si aggiunge ad altre specie, tipiche delle steppe asiatiche, che crescono con popolazioni isolate sui rilievi circostanti la conca del Fucino. Diciottomila anni fa, al culmine dell’ultima glaciazione, la vegetazione della penisola italiana era dominata da una steppa come quella che oggi vediamo in Asia centrale. Forse il clima continentale del Fucino, unitamente alla pastorizia praticata fin da epoca preistorica, ha mantenuto fino ai nostri giorni una piccola ‘isola’ di flora della steppa: una macchina del tempo che ci rimanda a quando qui c’erano i mammut”.