Roma
La storia recente di Roma è sul Gianicolo: è un parcheggio puzzolente di Ama
Sulla salita monumentale di via Garibaldi da anni l'Ama parcheggia i suoi compattattori. Il viaggio del senatore Francesco Giro in città
di Francesco Giro *
Iniziamo con Affaritaliani.it un lungo viaggio nella nostra città. Vi sembra possibile che al Gianicolo, sulla suggestiva salita di Via Garibaldi, l'Ama parcheggi da decenni i suoi piccoli automezzi carichi talvolta di immondizia putrida?
Ci siamo incamminati verso la mostra della Fontana dell'Acqua Paola, per raggiungere la sommità del Gianicolo, teatro delle grandi e storiche gesta delle truppe garibaldine che qui fronteggiarono i reparti francesi di Luigi Bonaparte, per difendere la Repubblica Romana, retta dal triumvirato Saffi-Armellini- Mazzini nel 1849, di cui l'anno scorso abbiamo celebrato, anzi “non” abbiamo celebrato per la disattenzione della sindaca Raggi, il 170esimo anniversario (1849-2019).
E lungo la salita monumentale al Gianicolo ecco un parcheggio di mini-compattatori dell’Ama. Questa passeggiata ci conduce alla terrazza di Roma, al belvedere della Capitale, il più bello del mondo, su piazzale Garibaldi, dove avvertiamo la presenza e il segno di grandi architetti come Domenico e Giovanni Fontana, contemporanei di Carlo Maderno, tutti e tre imparentati e tutti nati in Svizzera ma architetti romanissimi. Carlo Maderno zio del grande Francesco Borromini e a sua volta nipote di Domenico e Giovanni Fontana.
Eppure passeggiando, ecco i mini compattatori dell'Ama, parcheggiati in fila o disseminati ovunque, e all’interno delle strisce blu, abitualmente destinate alle automobili. E come se ciò non bastasse anche i cassonetti dell’immondizia, fatiscenti e maleodoranti, che non dovrebbero essere utilizzati in spazi architettonici così pregiati ma sostituiti dalla raccolta differenziata che invece stenta a decollare sia nel centro storico della città che nelle periferie.
Il Gianicolo è un luogo che nel '600 è stato completamente ripensato e valorizzato ma evidentemente al Comune della Raggi non interessa, come dimostra il degrado in cui è stato abbandonato il monumento equestre a Garibaldi con il suo basamento ancora lesionato dopo due anni dalla caduta di un fulmine nel settembre del 2018. È il luogo dove i romani dovrebbero riconoscere con più forza la propria identità moderna, e non solo per le pagine più recenti del Risorgimento ma per la presenza di monumenti, come abbiamo visto importanti, per la storia del ‘600 che seguiva la meravigliosa stagione del Rinascimento, che qui al Gianicolo è pure testimoniata dalla chiesa di San Pietro in Montorio, la presenza del Bramante, il grande architetto vissuto fra il 1400 e il 1500, che ha il merito di aver portato Raffaello a Roma, il primo sovrintendente della Capitale.
Raffaello, lo ricordo, visse a cavallo del 1400 e il 1500, nato nel 1483 e purtroppo scomparso prematuramente nel 1520. Stiamo celebrando quest’anno il cinquecentenario della morte. E sulla sommità del Gianicolo, a pochi passi da porta San Pancrazio e dal mausoleo dove riposa il giovanissimo, appena ventenne, martire della patria Goffredo Mameli, ecco la mostra della Fontana dell'Acqua Paola, di straordinaria bellezza e realizzata sotto il Pontificato di Paolo V Borghese (1605 - 1621). In quel secolo noi abbiamo avuto tre grandi Papi: Paolo V, di cui ricordiamo peraltro la Galleria Borghese a Villa Borghese, con la collezione straordinaria voluta in modo ostinato dal nipote Scipione Borghese; poi Urbano VIII (1623-1644) e Innocenzo X (1644-1655). Tre grandi famiglie: i Borghese e poi la famiglia Barberini e infine i Pamphilj . Di tutto questo stiamo parlando.
Ma noi al Gianicolo abbiamo i compattatori dell'Ama! E non solo lungo la salita di via Garibaldi ma di fianco alla chiesa San Pietro in Montorio del Bramante. Chiudiamo qui questa nostra passeggiata rimirando ancora la Fontana dell'Acqua Paola, realizzata da Giovanni Fontana tra il 1608 e 1610. Che l’Ama stia pensando di parcheggiare anche qui i suoi automezzi? E magari di lavarli con l’acqua della fontana?
* Francesco Giro, senatore di Forza Italia e Segretario del Senato della Repubblica