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Roma
Laboratori analisi contro farmacisti, scontro tra lobby: in ballo c'è la Sanità e l'invasione delle multinazionali delle farmacie

Sulle analisi di laboratorio nelle farmacie si consuma lo scontro finale tra i privati della Sanità, aperto dal DDL Concorrenza. La Sanità è in difficoltà con prestazioni e liste d'attesa, compresso tra le aggressioni ai medici e gli allarmi quotidiani sulla sopravvivenza della Sanità Universale.
 

Quanto valgono le farmacie e quanto invece gli ambulatori privati e gli ospedali privati? Se per gli ospedali la fetta si riduce, il DDL Concorrenza già bollinato dalla Ragioneria dello Stato e con la firma del sottosegretario FdI Marcello Gemmato, farmacista di professione e già presidente dell'Ordine dei Giovani Farmacisti, casualmente offre una nuova occasione di business alle croci verdi, strategiche sì durante la pandemia, ma trasformate nel tempo in supermercati di salute e bellezza, con i farmaci da banco che occupano ormai la metà degli spazi.

Le analisi nelle farmacie, ecco cosa prevede il DDL Concorrenza

In uno scenario di concorrenza, il DDL introduce la possibilità per le farmacie italiane di effettuare oltre agli elettrocardiogrammi anche analisi di laboratorio; le stesse analisi che effettuano i laboratori e gli ospedali riuniti sotto l'egida della Uap, l'associazione di categoria guidata dalla battagliera Mariastella Giorlandino di Artemisia che presiede anche la fondazione che porta il suo nome.

Al teatro Brancaccio l'accusa alla "Sanità approssimativa"

E al teatro Brancaccio di Roma dove si è levata alta la voce contro le analisi in farmacia, bollate come Sanità approssimativa”, lo scontro totale tra le lobby. Toni duri, accuse velate alla ipotetica partigianeria del Governo e un nuovo fronte di dibattito “ortogonale” tra Forza Italia e Fratelli d'Italia con i medici nel belo mezzo dello scontri. Per i camici bianchi provati e accreditati le analisi nelle Croci Verdi si possono fare a condizione che ciascuno dei professionisti faccia il suo lavoro e “a condizione che abbiano tutte le autorizzazioni e rispettino le norme vigenti” - ha detto Antonio Magi, presidente dell'Ordine di Roma, la più grande d'Europa - il farmacista fa il farmacista, il medico fa il medico, insieme possono collaborare, ma quando si parla di dare alle farmacie la possibilità di erogare prestazioni professionali mediche specialistiche, dobbiamo essere molto attenti”.

Gasparri media appellandosi al Governo

A complicare lo scenario è intervenuto il senatore Gasparri: “Mi auguro che da parte del Governo ci sia un approfondimento parlando del mondo dell'analisi medica di cui tutti quanti usufruiamo, con l'Uap e con tutti gli ambulatori, e ascoltare anche le ragioni della farmacia, che sicuramente è un presidio di prossimità importante per tutti noi quando non ci sono patologie gravi. Credo che non si possa creare una confusione, danneggiando chi ha fatto investimenti, chi garantisce determinati standard. Non vorremmo che poi delle multinazionali prelevino campioni e li portino a destra e a manca, così che poi quei campioni che dicono dello stato della nostra salute possano essere analizzati in condizioni non ideali. Prudenza, approfondimento, dovere d'ascolto da parte del ministero della Salute".

Le multinazionai delle farmacie all'attacco del mercato italiano

E Gasparri ha evocato lo spettro delle multinazionali, già presenti in Italia. E l'eco di Dr.Max, multinazionale nata in Cecoslovacchia e ormai seconda catena di farmacie più grande in Italia e in Europa, rimbombava al Brancaccio, così come i trend di crescita e i ricavi: nel 2023 + 20% di fatturato e ricavi per 4,6 miliardi di euro. Se i farmacisti tremano, ambulatori e ospedali privati difenderanno con le unghie e coi denti sia le quote di mercato che anni di professionalità e rigorosi controlli sulle prestazioni private e accreditate col Sistema Sanitario Nazionale. Lo stesso SSN che ambisce a risparmiare sui costi. Di fronte c'è la Sanità low cost.


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