Roma
Lady Uno Mattina Francesca Fialdini debutta in libreria. Il “sogno” è realtà
Il primo romanzo della conduttrice di Uno Mattina “Il sogno di un venditore di accendini”
di Patrizio J. Macci
“In concreto sono un venditore ambulante come quelli che incontri tu al mercato. Sai quando vai a comprare il riso? Io sono come un venditore di riso, solo che vendo accendini, vendo fiamme.
A volte servono per accendere le sigarette, a volte invece per scaldarsi le mani. Io l’accendino lo uso così, quando sono sul treno al mattino presto. Fuori dal finestrino vedo la notte trasformarsi in giorno e le mie mani senza guanti e intirizzite dal freddo diventano calde una alla volta. Loro ne usano tanti, di accendini, perché li perdono spesso, li lasciano anche sui sedili degli autobus o sulle panche dei giardini. Io invece ne uso uno solo no a quando non si scarica. Me lo tengo stretto perché costa mille lire, più o meno come il tuo sacco di riso”.
La giornalista di RaiUno e conduttrice della trasmissione televisiva “Uno Mattina” Francesca Fialdini firma il suo primo romanzo: “Il sogno di un venditore di accendini” edito da Città Nuova.
La vicenda è ricavata da una storia vera, ed è scandita dalle lettere a distanza fra l’immigrato Youssou e la famiglia rimasta a vivere in Senegal. Una storia di patimenti, coraggio, saggezza africana e lotta contro l’invisibilità patita dagli immigrati.
Youssou, il protagonista, fugge dal Senegal cercando fortuna in Europa, passando per il Belgio, la Francia e poi in Italia, nel bergamasco e diviene un venditore di accendini, con una discreta fortuna. L’autrice ha immaginato e scritto le lettere che Youssou invia alla moglie e ai due figli, una bimba di due anni e un bimbo di quattro. La famiglia rimasta a Dakar rappresenta la base della propria esistenza e della speranza di tornare un giorno uniti.
L’immigrato che vende accendini al centro della piazza vede un microcosmo girargli intorno, paragona le ricchezze degli italiani con quelle dei suo amici. Le usanze e i comportamenti vengono giudicati con un filo di ironia e disincanto, ma senza sovrastrutture.
Il desiderio di creare per sé e per la la famiglia un nuovo destino, il grande bagaglio della cultura millenaria africana, la solidarietà di tanti italiani consentono a Youssou di integrarsi. Così da una storia di amore e sofferenza a distanza, il ricongiungimento – simbolo di tanti “cittadini del mondo” di ieri e di oggi – si arriva al figlio del protagonista che riuscirà a inserirsi nella comunità civile insieme alla sorella con esiti sorprendenti. Il romanzo è dedicato a tutti i venditori di accendini che non ce l’hanno fatta a realizzare i loro sogni. La fiamma del loro ricordo ora brucia per sempre nelle parole di Francesca Fialdini.