Lancia molotv contro la scuola, fermato ex studente bocciato. Paura ad Aprilia
Il giovane, in mimentica, ha lanciato le bombe incendiarie lungo le scale e il corridoio
Lancia 3 molotov contro la propria scuola, l'istiuto superiore Rosselli di Aprilia, vestito con indumenti militari e pronto ad usarne altre 5. Fermato un ex studente dell'istituto, aspirante "bombarolo". Il ragazzino, a causa di continui atti di bullismo nei suoi confronti, aveva perso anche un anno scolastico.
Il gesto plateale all'ingresso del liceo, subito evacuato nonostante non ci siano stati gravi danni alla struttura o agli altri studenti. Il ragazzo, un 15enne, è stato subito fermato dai militari dell'Arma, che nello zainetto hanno trovato le bombe incediarie.
Il giovane ha lanciato nei corridoi e lungo le scale 3 delle 8 bottiglie che si era portato dietro causando il panico tra gli studenti che sono stati immediatamente evacuati. A quel punto, proprio mentre cercava di darsi alla fuga passando per una porta di sicurezza, il giovane sarebbe stato fermato da due assistenti tecnici della scuola che hanno raccolto le sue prime parole. I due assistenti hanno calmato il ragazzo il quale, secondo il racconto di uno di loro, avrebbe riferito di avere compiuto questo gesto per via di atti di bullismo da parte di tre compagni di classe di cui era stato vittima. Di li' a poco il ragazzo è' stato arrestato dai Carabinieri.
I docenti dell'istituto si sono riuniti e la preside Viviana Bombonati ha parlato di una "tragedia" evitata e ha riferito che si sarebbe interrogata, insieme ai professori, su quanto la scuola avrebbe potuto fare per evitare che il disagio del giovane si esprimesse in questo modo.
Il sindaco di Aprilia, Antonio Terra, ha commentato quanto accaduto nella scuola: "Siamo sconvolti. Questa vicenda deve farci riflettere e portare le istituzioni, la scuola ad avere un nuovo rapporto con le famiglie che devono aiutarci a costruire un percorso di sostegno per i nostri ragazzi. Ora il nostro lavoro è capire le cause di questo gesto e cercare di andare a fondo anche per comprendere le ragioni che hanno spinto questo ragazzo a compiere un atto così grave. Se confermata la pista del bullismo, episodi che hanno conseguenze simili devono portarci ad interrogarci sul nostro ruolo e sul fatto che i nostri ragazzi dimostrano un grande disagio al quale spesso rischiamo di non dare risposte adeguate. In tal senso le famiglie devono aiutarci, devono contribuire al nostro lavoro e a quello della scuola. Certamente siamo preoccupati e abbiamo bisogno, come comunità, di riflettere e di unirci per aiutare i nostri giovani".
Del caso di sta occupando la Procura presso il tribunale per i minorenni di Roma. Il ragazzo, arrestato con l'ipotesi di reato di strage, è stato trasferito al centro di prima accoglienza per minori della Capitale
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