Lateranense, Mons. Dal Covolo: “Lo studio deve essere una forma di amore”
Si apre l'anno accademico dell'Università Lateranense: “Senza amore lo studio è inutile”
”Possiamo costruire università, scrivere fiumi di pagine, seppellirci in grandi biblioteche, ma non dobbiamo mai perdere di vista il motivo ultimo che è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che è nato, morto e risorto per noi”.
Con queste parole Monsignor Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, ha voluto aprire l'anno accademico di quella che Giovanni Paolo II chiamò lUniversità del Papa.
Il Rettore sceglie di soffermarsi sulla Misericordia proprio mentre l'anno santo indetto da Papa Francesco giunge alla sua conclusione; una Misericordia da tenere sempre presente anche, e sopratutto, come base dell'attività accademica. ”Dovremmo chiedere la grazia di trasformare il nostro studio in una forma eccellente di amare, e di prendere a cuore le persone e il mondo” continua dal Covolo muovendo dal testo della Lettera di Pietro. “Siate sempre pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo, dice lApostolo”.
E il Rettore esorta: ”Nel corso degli anni la nostra Università ha lavorato per dare ragione di questa speranza. Ma oggi, attraverso la testimonianza di Papa Francesco, credo che siamo chiamati anche a dare ragione della misericordia. Daltronde ogni pontefice non annuncia un Vangelo diverso, ma è chiamato ad annunciare lo stesso Vangelo in un mondo che è continuamente diverso. Proprio in questo senso lUniversità deve mettersi in attento ascolto del Papa, delle sue indicazioni, del suo sguardo e delle sfide che egli ritiene più urgenti per la Chiesa stessa e nessuno deve mai dimenticare che dolcezza, rispetto e testimonianza sono fondamentali quando si vuole parlare di fede, di speranza, di misericordia, di verità, di bellezza, di giustizia”.