Lavoro, Keynes sfida Almirante all'Esquilino: statua stile Casa di Carta
I ladri in tuta rossa e maschera di Dalì installano una statua dell’economista Keynes
I ladri in tuta rossa e maschera di Dalì installano una statua dell’economista Keynes all’Esquilino per far ricordare a tutti lezione dell’economista che diceva: “Per far ripartire un’economia servono squadre di lavoratori che scavano e squadre che poi richiudono le fosse. Serve lavoro”.
“La casa di Carta” la serie televisiva spagnola che sta tenendo attaccati allo schermo milioni di affezionati Netflix, racconta le vicende mirabolanti di una rapina alla Zecca spagnola. Il professore e i suoi uomini in tuta rossa, riescono a prendersi milioni di euro, appena stampati, e iniziare così una nuova vita. E’ per questo che per un momento, i tanti appassionati delle vicende del gruppo, hanno sperato che gli attori della serie fossero in azione nella nostra città.
All’Esquilino infatti, tuta rossa e maschera di Dalì, si sono presentati in tre e, tra lo stupore dei presenti hanno deposto prima un basamento poi una statua proprio vicino alla ex sede della Zecca di via Principe Umberto. I presenti hanno ripreso tutta l’operazione ma più che altro hanno cercato di capirne il significato. Poi finita l’installazione hanno letto sul basamento “Nel breve periodo siamo tutti morti”.
Un momento di riflessione e poi la spiegazione è serpeggiata tra la gente: questa è la celebre risposta data da John Maynard Keynes, mentre discuteva sulla fine del Gold Standard nel Regno Unito. La sua idea era infatti quella che non esiste una distinzione tra debito pubblico e debito privato perché solo alimentando le tasche dei cittadini, con il lavoro, si alimentano quelle dello Stato.
L’idea della statua è venuta a Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre, autori del film “PIIGS”. Il successo quasi inaspettato del film, che racconta le conseguenze devastanti delle politiche di austerity narrando la storia di una cooperativa sociale di Monterotondo ha portato gli autori a compiere questa azione per non far perdere l’attenzione sulle tematiche narrate dal film. Loro stessi hanno poi commentato: “a Roma e in nessuna città italiana esiste una via, una piazza dedicate a John Maynard Keynes. Si pensa di dedicare una strada ad un fascista come Giorgio Almirante e si dimentica uno dei più importanti economisti del secolo scorso le cui lezioni potrebbero permetterci di uscire dalla crisi attuale attraverso una politica di investimenti pubblici per rilanciare l'occupazione, tutto ciò che oggi nell'Unione Europea viene impedito”. Forse la citazione di Almirante non è stata del tutto casuale perché il primo a cogliere il vero senso delle tesi dell’economista fu il Duce che con i lavori di bonifica fece ripartire l’economia italiana.
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