Roma

Lazio-Atalanta, Roma ferro e fuoco: ordinanza cautelare per 13 Irriducibili

Finale Coppa Italia 2019, era il 15 maggio: a fuoco un'auto dei vigili e Roma nel caos. Presi i presunti colpevoli

Roma, scontri durante la scorsa finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta del 15 maggio scorso nella zona di ponte Milvio, la Polizia di Stato esegue 13 ordinanze di misure cautelari.

Il “conto” per la giornata di follia del 15 maggio arriva a mesi di distanza ma è salatissimo: per quelle ore di follia ultras con l'intero quadrante nord di Roma paralizzato, un'auto dei vigili urbani distrutta dalle fiamme e l'aggressione al comandante del XV Gruppo, Ugo Esposito colpito da un bengala, 13 tifosi della Lazio appartenenti agli “Irriducibili”, sono stati svegliati all'alba dalla Digos che ha notificato loro le ordinanze di misure cautelari.

Nel dettaglio, nelle prime ore della mattinata odierna la DIGOS di Roma sta eseguendo 13 ordinanze di misure cautelari, emesse dal GIP, dr.ssa Mara Mattioli, su richiesta del P.M. Eugenio Albamonte, nei confronti di altrettanti appartenenti agli Ultras della SS Lazio denominati “IRRIDUCIBILI”.

In particolare, Abramo Ettore e Marotta Aniello, entrambi vicini al noto defunto Piscitelli Fabrizio, con un ruolo di rilievo all’interno del gruppo Ultras degli “IRRIDUCIBILI”, verranno sottoposti agli arresti domiciliari, mentre altri undici verranno sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Dette misure cautelari scaturiscono dai fatti accaduti il 15 maggio scorso, prima dell’inizio dell’incontro di calcio LAZIO – ATALANTA, valevole per la finale di Coppa Italia, quando in piazza di Ponte Milvio, angolo Largo Maresciallo Diaz, una pattuglia della Polizia Locale veniva aggredita, con bottiglie, bombe molotov, fumogeni, sedie di plastica e torce accese, da un gruppo di tifosi laziali travisati.

Nella circostanza, due tifosi, travisati per non consentire il loro riconoscimento ed agire impuntiti, successivamente identificati per Abramo Ettore e Marotta Aniello, si avvicinavano all’autovettura della Polizia Locale, Opel MOKKA con i colori d’istituto e, dopo averne infranto il vetro del lunotto posteriore, vi gettavano all’interno una torcia accesa che incendiava il veicolo.

Quasi contemporaneamente ai fatti descritti, un altro gruppo di tifosi laziali aggrediva altro personale della Polizia Locale in abiti civili, ferendone un Dirigente. Nel frattempo, un nutrito gruppo di tifosi, tutti con il volto coperto, per non farsi riconoscere, raggiunta via Dei Robilant iniziava a lanciare fumogeni, petardi, sassi e bottiglie all’indirizzo degli agenti del Reparto Mobile, che si erano attestati alla fine della predetta via. Le azioni di guerriglia si protraevano per circa 1 ora, durante la quale numerosi tifosi travisati scagliavano verso le Forze di Polizia un’ ingente quantità di materiale contundente.

Le indagini condotte dalla DIGOS capitolina, attraverso l’analisi del materiale video realizzato dalla Polizia Scientifica, inerente tutti i momenti degli scontri, consentiva di riconoscere ed identificare 13 persone, tutte appartenenti all’ala più oltranzista della tifoseria laziale degli “Irriducibili”.

Infine si rappresenta che le predette misure si vanno ad aggiungere a 5 arresti in flagranza di reato eseguiti dalla DIGOS capitolina nel corso dei menzionati incidenti.

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