Roma
Lazio, domenica le primarie del Pd regionale: la sfida Leodori-Angelucci
Il Pd della Regione Lazio alle primarie per il dopo Astorre. Si sfidano Daniele Leodori, l'ex numero 2 della Regione e Mariano Angelucci
Urne aperte per il Pd della Regione Lazio: domenica 18 le primarie del Partito Democratico nel Lazio per designare il nuovo segretario regionale. Due i candidati: la sfida è tra Daniele Leodori e Mariano Angelucci.
Si voterà nei 437 gazebo che saranno disseminati per tutta la Regione, dalle 8 alle 20. A Roma i gazebo saranno 95, mentre nel resto della provincia saranno 100. In provincia di Frosinone saranno 96. Nella provincia di Rieti saranno 73. A Viterbo e provincia saranno 45 e infine 28 saranno i gazebi in provincia di Latina. Saranno ammessi a votare gli iscritti e i non iscritti e anche gli extra-comunitari con permesso di soggiorno. Basterà presentarsi con un documento d'identità e un contributo di 2 euro. Un'organizzazione simile a quella già adottata per le primarie nazionali di pochi mesi fa.
I candidati
La sfida sembrerebbe proprio lo scontro tra due generazioni diverse, oltre che di due visioni diverse del partito, quella per definire il nuovo corso dopo la la scomparsa di Bruno Astorre, il segretario regionale che si è tolto la vita lo scorso 3 marzo.
Da una parte Daniele Leodori, classe 1969, è stato il vicepresidente della Regione Lazio durante la seconda presidenza Zingaretti, diventando anche assessore regionale al Bilancio. Dopo le regionali del 12 e 13 febbraio è stato eletto vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio. Ha sostenuto la mozione Schlein. Il suo programma punta ai territori e, soprattutto, a rinnovare il partito mettendo al centro i circoli che, a detta sua, sono sempre stati e sono ancora la vera forza del Pd al livello territoriale. Poi giustizia sociale e ambiente. E infine, tentare di ricostruire una coalizione capace di tenere testa alla destra, almeno a livello regionale. A sostenere la sua candidatura quasi tutte le anime del Pd laziale, dai franceschiniani ai zingarettiani, passando per i manciniani. È sostenuto dalle liste: “Lazio Democratico”, “Rete Democratica”, “Leodori, a Sinistra”, “Uniti a Sinistra per la Costituente”, “Il Pd delle Opportunità”,
Dall'altra parte c'è invece Mariano Angelucci. Classe 1982, ex boy scout, cattolico, è un riformista. Ha avuto molta esperienza nel mondo del cosiddetto Terzo Settore. È stato nella direzione regionale del partito. Tra il 2017 e il 2019 è stato consigliere del Municipio IV di Roma ed è stato anche vice del segretario romano del Pd Andrea Casu. Dal 2021 è consigliere dell'Assemblea Capitolina. Alle ultime primarie ha sostenuto la mozione Bonaccini. Anche il suo programma punta a riorganizzare il partito a livello territoriale, così da riconquistare i singoli capoluoghi prima di lanciare la volata per le prossime elezioni regionali del 2028. Almeno sulla carta, Angelucci parte svantaggiato. Lui ha stesso ha parlato della sfida con Leodori, di una specie di riedizione di Davide contro Golia. Sulla scheda è sostenuto da una sola lista: “Lazio Democratica”.