Lazio, maxi stangata autostrada A 24, aumenti del 13%. L'ira di Zingaretti
Il Governatore del Lazio e candidato Pd, chiede un incontro urgente con il Ministero
Una vera e propria stangata: un aumento alle stelle che arriva a sfiorare il 13%.
Con gli adeguamenti delle tariffe che entrano in vigore il primo gennaio, secondo quanto concordato, al termine di una lunga trattativa, da Strada dei Parchi (l'azienda concessionaria), ministero dei Trasporti e Mef - su A24 e A25 si arriva a pagare precisamente il 12.89% in più.
In pratica, sulla Roma-L'Aquila (L'Aquila Ovest) si paga circa un euro e 50 centesimi in più, il che vuol dire che dagli attuali 11,60 si passerà a 13 euro e 10 centesimi. Chi da Teramo deve arrivare nella capitale (o viceversa) deve sborsare, con le nuove tariffe, 19 euro e 70 centesimi mentre sulla tratta Pescara-Roma Est si arriva in totale, 23 euro e 10 centesimi. L'Aquila-Avezzano, tragitto frequentatissimo dai pendolari, si passa dai 4.90 euro attuali ai 5.50.
Nicola Zingaretti, infuriato chiede un urgente incontro con il Mit, il ministero guidato da Graziano Delrio. "Se l'aumento medio dei pedaggi autostradali per il 2018 si attesta intorno al 2,70% sul territorio nazionale, e' indubbio che l'aumento del 12,89% previsto per l'Autostrada dei Parchi e' a dir poco paradossale".
Il Governatore del lazio aggiunge: "Pur comprendendo ogni possibile variabile utile ad un riallineamento del pedaggio su tariffe più aggiornate in questo caso salta all'occhio come tale riallineamento ometta diversi fattori da valutare, fattori che nell'ambito dei servizi offerti al cittadino costituiscono elementi invece imprescindibili, a partire - per fare solo un esempio - da quello della gradualità. Quindi, e' evidente che - a questo punto - urge un intervento normativo/amministrativo che imponga un freno in grado di interpretare le condizioni del terreno su cui si agisce. In questo caso, il terreno e' rappresentato dai milioni di passaggi/auto annui dei cittadini del Lazio, o di altre regioni limitrofe, che raggiungono la Capitale non certo per turismo ma per lavorare. Inoltre, sembra altresì evidente che la revisione dei termini concessionari determini uno dei punti da aggredire immediatamente. Per tutte queste ragioni, a tutela di un servizio necessario ed utile per la cittadinanza, chiedo sui suddetti temi un incontro urgente presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti".