Roma

Lazio, Zingaretti a rischio sfiducia. Cade la testa del Segretario generale

Al Consiglio regionale del Lazio arriva un emendamento di Forza Italia che soccorre la maggioranza. Il Segretario sostituito con un un direttore generale

Succede solo alla Regione Lazio: dopo la triste vicenda delle mascherine Ecotech, traballa la poltrona del segretario generale Andrea Tardiola, al centro della battaglia tra due fronti contrapposti: l'assessore D'amato e il vicepresidente Leodori. A Tardiola si rimprovera di aver fatto uscire le carte sulla vicenda Ecotech che ha così messo alla berlina il vicepresidente Leodori e il capo della Protezione Civile Tulumello.

A sorpresa, però, a salvare la maggioranza di Zingaretti è un'esponente dell'opposizione, il forzista Giuseppe Simeone che partorisce dal cilindro un emendamento alla proposta di legge sulle “disposizioni che modificane le leggi regionali” che abroga la legge istitutiva del segretario regionale e, con un colpo di genio propone l'istituzione di una Direzione Generale ovviamente con un super direttore regionale. Insomma, in Regione la castagne dal fuoco alla maggioranza Pd-M5S le toglie un forzista che in linea di principio doverebbe essere all'opposizione.

colosimo regione lazio
 

Già Tardiola da super direttore regionale è stato “degradato" lo scorso agosto a “dirigente sotto tutela della Giunta”, grazie a un emendamento inserito incredibilmente nella Legge istitutiva della “Giornata delle forze dell'Ordine cadute in servizio e per le vittime del terrorismo", firmata da tutti i consiglieri e poi privata della firma di Fratelli d'Italia grazie all'intervento della consigliera Chiara Colosimo che denunciò in aula la “manovra”: “Prima di concedersi lunghe vacanze Pd e M5S usano questa legge per sistemare l'uno i conti interni ed il ruolo del segretario generale; l'altro il prolungamento della commissione dei piani di zona della Lombardi”. E l'intervento durissimo della Colosimo impedì che l'opposizione mettesse la faccia sull'emendamento farlocco, che nulla aveva a che vedere con la legge sulla Giornata delle Forze dell'Ordine.

A mesi di distanza, la strana maggioranza che sorregge Nicola Zingaretti, ci riprova con una furbata stavolta a firma diretta dell'opposizione con il consigliere di Latina, Simeone che propone di cacciare di fatto Tardiola e sostituirlo con una nuova figura apicale, Una specie di gioco delle tre per regolare i rapporti interni che se però venisse approvato sancirebbe una “sfiducia” al presidente, occultata artatamente con una sostituzione di figura manageriale. Stupisce che a sistemare la reda dei conti interna alla Giunta sia un forzista. Succede solo alla Pisana, dove la politica è ormai ridotta a una marmellata: se la maggioranza vota l'emendamento, cacciare il segretario Genale alle dirette dipendenze del presidente della Giunta, equivale a una sfiducia.