Roma
Le due statue tornano a casa. Restaurate le teste colossali dei Capitolini
La due teste saranno esposte, in attesa della loro collocazione definitiva, nella Sala degli Arazzi dei Musei Capitolini.
Tornano a casa le due teste colossali dei musei Capitolini. Dopo cinque mesi di lavoro presso il Laboratorio di restauro dei materiali lapidei dell’ISCR, si è concluso l’intervento di restauro su le due statue delle divinità greco-romane: la testa di Minerva e la testa di divinità con diadema.
Il risultato è stato possibile grazie agli sforzi congiunti dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e della Fondazione Paola Droghetti onlus, che ha finanziato questo progetto con l’elargizione di due borse di studio, giunte quest’anno alla quattordicesima edizione, destinate ad altrettanti neolaureati della Scuola di Alta Formazione dell’ISCR.
Il restauro delle due teste colossali dei Capitolini verrà presentato, giovedì 6 dicembre alle ore 19:00 in Campidoglio, da Claudio Parisi Presicce (Sovrintendente Capitolino e Direttore dei Musei Capitolini), Francesco Scoppola (Direttore Generale Educazione e Ricerca MiBAC), Luigi Ficacci (Direttore dell’ISCR), dalle curatrici del volume Immagini di Dea e responsabili del coordinamento del restauro Anna Maria Cerioni (Sovrintendenza Capitolina) e Maria Concetta Laurenti (ISCR) e da Vincenzo Ruggieri (Presidente della Fondazione Paola Droghetti onlus).
La scelta di questa edizione è ricaduta su due teste colossali antiche appartenenti ai Musei Capitolini di Roma, il cui restauro, oltre a migliorare la leggibilità delle qualità estetiche delle due opere, ha rappresentato un’occasione per ricostruirne le vicende storiche e conservative e poterle collocare in un ambito cronologico più definito.
Nella stessa occasione sarà presentato il volume “Immagini di Dea, Due Teste Colossali dei Musei Capitolini. Storia e Restauro a cura di Anna Maria Cerioni e Maria Concetta Laurenti” (Gangemi Editore). Sarà inoltre proiettato il video Immagini di Dea, di Mounts, prodotto dalla Fondazione Paola Droghetti onlus.
La testa di Minerva e la testa di divinità con diadema saranno esposte, in attesa della loro collocazione definitiva, nella Sala degli Arazzi dei Musei Capitolini.
Il restauro delle due teste colossali dei Musei Capitolini ha rappresentato un’opportunità unica per lo studio di due sculture che non avevano finora trovato il giusto spazio nella letteratura archeologica e storico-artistica.
In entrambi i casi l’obiettivo era quello di migliorare l’apprezzamento delle loro qualità artistiche ed estetiche, mantenendo chiaramente leggibili i passaggi del tempo. Nel caso della testa di Minerva, il restauro è consistito prevalentemente in operazioni di pulitura che alleggerissero l’impatto deturpante delle concrezioni, rese scure e tenaci da interventi a cera effettuati in passato. Nella Testa di divinità con diadema, il problema principale affrontato è stato quello di valutare le condizioni degli assemblaggi antichi, lo stato dei perni e dei vincoli metallici che tenevano insieme i frammenti marmorei, intervenendo nel contempo con operazioni mirate ad attenuare i fenomeni di degrado presenti sulle superfici.
Le osservazioni tecniche e i risultati di un’ampia campagna di indagini hanno contribuito alla conoscenza della tecnica esecutiva e alla ricostruzione delle vicende storiche e conservative delle due opere, in particolare della Testa di divinità con diadema, contribuendo anche a collocarle cronologicamente in modo più preciso, entro il 1° secolo d.C.
La documentazione grafica e le mappature tematiche si sono avvalse di una metodologia innovativa per cui la consueta documentazione di supporto al restauro ha potuto usufruire di una base grafica tridimensionale ottenuta elaborando un modello acquisito con fotografia digitale 3D. Lo sviluppo di questa tecnologia permette, nel caso di opere tridimensionali, una maggiore precisione nella registrazione puntuale delle informazioni anche al fine dei controlli e monitoraggi successivi dello stato di conservazione delle opere.