"Le Mafie sono più forti dello Stato". I giovani non credono più alla politica
Lo studio: "Per il 94% intervistati politici collusi con la mafia"
Cresce fra i giovani la consapevolezza che corruzione, mafia e politica sono strutturalmente sempre più collegate e che una rivoluzione legalitaria è necessaria per lo sviluppo del Paese. Allo stesso tempo sempre più ragazzi, quasi il 50%, ritiene che la mafia sia più forte delle Stato e solo il 30% è convinto che sia possibile sconfiggerla definitivamente.
Questa una delle inquietanti fotografie che emerge dal decimo Report sulla percezione mafiosa da parte degli studenti, curato dal Centro Pio La Torre presentato questa mattina nell'Aula della Commissione parlamentare antimafia. "La sfiducia degli intervistati nei confronti della classe politica purtroppo è elevata", ha sottolineato Vito Lo Monaco, secondo cui il rischio è che "questo elemento di sfiducia possa diventare un serbatoio di disperati che diventano soldati delle nuove mafie".
Secondo il 66% ragazzi intervistati, per la prima volta anche studenti universitari, la causa della diffusione del fenomeno mafioso nelle regioni è da attribuire alla corruzione della classe politica locale che, per la quasi totalità dei ragazzi (94%), intrattiene rapporti con i sodalizi mafiosi. Una contiguità che il 30% dei ragazzi vede anche fra esponenti religiosi e clan. Per combattere la mafia, dunque, lo Stato dovrebbe colpirla nei suoi interessi economici (27% degli intervistati) e combattere la corruzione e il clientelismo (20%). "Avete capito come gira il mondo- ha sottolineato la presidente Bindi - ma non possiamo permetterci di dire che la mafia è più forte dello Stato, non possiamo permetterci questa sfiducia, perché quando vogliamo possiamo farcela".