Roma

Le Olimpiadi i romani le fanno tutti i giorni. Bus, buche, barriere e muri: denuncia

La maratona per arrivare al lavoro dopo 40 minuti di vana attesa alla fermata dell'autobus. L'arrampicata in carrozzina per le scale della metro dove l'ascensore è inesorabilmente guasto. L'attraversamento in canoa di enormi buche stradali, diventate laghi dopo un acquazzone. Il salto con l'ombrellone del lungomuro di Ostia che sbarra l'accesso alla spiaggia. Sono alcune delle discipline olimpiche in cui si cimentano i protagonisti del video "Olimpiadi? I Romani le fanno tutti i giorni. Per vivere" realizzato da Radicali Italiani e Radicali Roma per promuovere il referendum sulla candidatura ai Giochi del 2024. Non atleti, ma semplici cittadini che affrontano la sfida della quotidianità nella Capitale d'Italia, dove la vita di tutti i giorni è difficile e faticosa, proprio come una gara olimpica.

"Non siamo contro le olimpiadi, ma la gestione dissennata e superficiale della candidatura, a cui stiamo assistendo nel silenzio imbarazzante delle istituzioni, rappresenta il compendio dei mali di Roma", spiegano Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma. "Nel progetto si parla di un'eredità che le Olimpiadi dovrebbero lasciare alla città, ma non si capisce quale dovrebbe essere l'eredità del progetto più grande, quello del villaggio Olimpico di ‪Tor Vergata‬ dove sono previsti ben 17 mila posti letto quando al campus universitario ne servirebbero al massimo mille. Senza considerare la distanza del villaggio dal ‪‎ForoItalico‬, sede principale delle gare. La sola eredità chiara è dunque quella che andrà a beneficio dei costruttori. Un'altra questione sconcertante riguarda il lago artificiale di 2,5 km di lunghezza da realizzare per le gare di canottaggio nei pressi della Nuova Fiera di Roma. Da quello che vediamo, ricade nell'area di massimo vincolo di sicurezza dell'aeroporto di Fiumicino, dove è rigorosamente vietato realizzare bacini di acqua artificiale, anche perché attirerebbero un gran numero di uccelli con comprensibili rischi per gli aerei che decollano e atterrano. Le scarne informazioni fornite anche sul budget dell'impresa rendono ancora più necessario un dibattito trasparente sui costi e i benefici per la città, affinché la candidatura possa essere davvero un'opportunità. Roma ha bisogno di riforme, quelle sì, olimpioniche. Credere di risolvere tutti i problemi con il passepartout olimpico è un sogno da cui chiunque si risveglierebbe bruscamente al primo guasto della metropolitana. Quello che sognano i romani è invece una reale normalità da città europea, come quelle che hanno dato ai propri cittadini la possibilità di esprimersi con un referendum sulla candidatura ai giochi.
Al Cio che, nel questionario sottoposto alle città candidate, chiedeva se ci fosse la possibilità di dover tenere obbligatoriamente un referendum cittadino o nazionale sulla candidatura, il comitato promotore Roma 2024 ha clamorosamente mentito dichiarando che questa eventualità non esisterebbe perché in base all'articolo 75 della Costituzione in Italia il referendum è soltanto abrogativo. In barba ai principi di trasparenza sbandierati e con sprezzo di norme, istituzioni, ma soprattutto dei tanti cittadini che stanno firmando il nostro referendum, Malagò e Montezemolo ignorano i referendum cittadini previsti dalla legge, il Testo Unico degli Enti Locali, oltre che dallo Statuto di Roma Capitale. Per questo saremo noi a fornire al Cio la risposta esatta e a informarlo che in base alle leggi italiane un referendum è assolutamente possibile. Intanto andiamo avanti con la raccolta firme per restituire ai romani uno spazio di democrazia su questa impresa costosa e delicata per il futuro delle città e anche per le loro tasche", concludono Magi e Capriccioli.