Roma
Le sigarette uccidono 40mila volte. La scienza: "Vapore contro l'epidemia"
Oncologi e luminari hanno consegnato al Ministro della Salute Lorenzin un documento per l'utilizzo della sigaretta elettronica
Una delegazione del Comitato Scientifico per la Ricerca sulla sigaretta elettronica ha consegnato al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin una lettera per incoraggiare il governo a prendere celeri provvedimenti per ridurre i danni provocati dal fumo del tabacco che causano oltre 60mila morti, di cui 40mila solo per tumori.
A firmare la missiva tutti i membri del Comitato, tra cui figurano luminari della scienza come il dottor Umberto Veronesi dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, Umberto Tirelli, dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, Riccardo Polosa, Università degli Studi di Catania, Fabio Beatrice, Società Italiana di Tabaccologia, Carlo Cipolla, IEO - Istituto Europeo di Oncologia di Milano, Jacques Le Houezec, Consulente di Sanità Pubblica a Rennes – Francia, Pasquale Caponnetto, Lega Italiana Anti Fumo), David Nutt, Imperial College di Londra, Mike Siegel, Boston University School of Public Health, Sally Satel, American Enterprise Institute), Kostantinos Farsalinos, Università di Patras e Marcus Munafo, Università di Bristol.
Il Comitato nato nello scorso luglio per iniziativa della Liaf, la Lega Italiana AntiFumo, ha annunciato la lettera durante un seminario di divulgazione scientifica in cui i membri del Comitato Scientifico, coordinato dal professor Riccardo Polosa, hanno illustrato i risultati delle loro ricerche alla stampa e ad alcuni rappresentanti dell’Intergruppo parlamentare “Sigaretta Elettronica”, tra cui l’Onorevole Ignazio Abrignani e la Senatrice Raffaela Bellot.
“Le sigarette elettroniche sono parte della soluzione, non parte del problema – scrivono i componenti del comitato nella missiva al ministro Lorenzin - Se le autorità preposte a definire le norme per la regolamentazione dei prodotti del tabacco continueranno ad applicare le stesse norme del tabacco alle e-cig e, contestualmente, a considerare i prodotti contenenti nicotina a basso rischio come parte del problema, ridurranno il potenziale enorme di tali alternative”.
LA SINTESI DELLA LETTERA
In merito alle conseguenze non intenzionali che potrebbero derivare da future azioni legislative le quali limiterebbero il potenziale di salute pubblica di tali valide alternative alle sigarette convenzionali sono necessari approcci efficaci per contrastare rapidamente il tabagismo e ridurre il consumo di sigarette di tabacco. È giunta l’ora per le politiche di controllo del tabacco di andare oltre i soliti metodi di sensibilizzazione, prevenzione e cessazione totale del consumo di nicotina, per approcciarsi a un nuovo concetto di riduzione del danno del tabacco che dovrebbe essere seriamente preso in considerazione dalla comunità scientifica e dalle istituzioni. Soprattutto adesso che siamo prossimi ai negoziati della settima sessione della Conferenza delle Parti (COP7) organizzata dall’OMS, che si terrà a novembre a New Delhi, e in cui i rappresentanti di tutti i paesi del mondo si incontreranno per definire e rafforzare la battaglia globale contro le devastanti conseguenze causate dall'uso del tabacco”.
“Non è un caso che uno studio pubblicato nella rivista European Addiction Research ha dimostrato che le sigarette di tabacco sono molto più pericolose e che le elettroniche risultano per il 95% molto più sicure rispetto alle prime”.
“Le autorità di regolamentazione che sostengono misure basate sul solo principio di precauzione, potrebbero avere l'effetto indesiderato di implementare il consumo di sigarette convenzionali. Misure eccessivamente restrittive sulle e-cig possono proteggere le sigarette convenzionali dalla concorrenza di altri prodotti meno dannosi”.
Il problema legato al fumo è una delle sfide più importanti che i Governi di tutto il mondo si trovano ad affrontare. Serve - secondo il Comitato - un cambiamento rivoluzionario e lungimirante, che possa partire anche dalle numerose esperienze virtuose di altri Paesi d'Europa come il Regno Unito dove il Royal College of Physicians (RCP) di Londra ha dichiarato che le sigarette elettroniche non costituiscono una porta d’accesso al fumo per i non fumatori, perché l’uso della elettronica è limitato quasi esclusivamente a coloro che utilizzano, o hanno utilizzato, tabacco”.