Lega, è Barbara Saltamartini il futuro sindaco di Roma. Salvini cala l'asso
Sfumata la nomina a sottosegretario la leghista Saltamartini lavora da sindaco di Roma. Ormai è lei la "donna forte"
di Fabio Carosi
Matteo Salvini fa rima con Barbara Saltamartini, almeno a Roma dove la Lega sogna di candidarla a sindaco e – donna per donna – farla sedere in Campidoglio al posto di Virginia Raggi sul futuro della quale non scommette più neanche il Cinque Stelle.
Ecco il piano neanche tanto segreto che il gruppo leghista a Roma coltiva da quando si è insinuato e ha aperto la campagna acquisti pescando nel destra-centro di Forza Italia e soprattutto Fratelli d'Italia. Se prima della nomina del Governo Conte-Di Maio-Salvini la lega romana di Giorgietti e Saltamartini navigava prudente per evitare di imbarcare portatori di voti che avrebbero messo in difficoltà gli eletti con pochi voti a Roma e nel Lazio, i sondaggi sul gradimento di Matteo Salvini, hanno fatto cambiare strategia: tutti a bordo perché la Lega si è messa in testa di conquistare il Campidoglio.
E nulla importa se i rumors e le malelingue sostengono che la terza linea leghista romana sia una riedizione del “sistema alemanno” quel coacervo di “giovani fasci” divenuti adulti ai quali l'ex sindaco aveva dato responsabilità e poltrone. L'unica certezza è che la Lega a Roma è nelle mani di lady Saltamartini, coniugata Di paolantonio, alla sua terza legislatura da deputato e benedetta da Giorgetti che le ha messo in mano Roma, prima feuduccio di Gian Marco Centinaio.
Ora la “tosta” Barbara dal giorno in cui le è sfuggita la poltrona da sottosegretario ha iniziato a tessere la sua trama partendo da un principio: quello vecchio come il mondo del ticket. Convita come tutti che o per via giudiziaria o per consunzione politica e operativa Virginia Raggi la sua legislatura non la concluderà nei tempi canonici e che Roma tornerà al voto con anticipo il candidato Capitale toccherà giocoforza alla Lega, col vento in poppa dei sondaggi e spinta dal “motore Salvini”. E che Roma sia “destra” lo sanno anche i Cinque Stelle ai quali alle ultime elezioni è andato il voto dei delusi del Pd, di chi ha in odio la politica e di quella destra orfana di candidati credibili e ancora sotto choc per la gestione Alemanno, quella della grande occasione perduta.
Dunque Barbara Saltamartini, classe 1972, donna gentile ma dal carattere marmoreo e protagonista di una scommessa: mentre gli orfani vagavano da un partito all'altro lei ha lasciato il Nuovo centrodestra per abbracciare il nuovo centrodestra.
Se tutto andrà secondo i piani della Lega, la fine anticipata della Rsggi sarà un sollievo pure per l'M5S che si venderà l'appoggio a lady Saltamartini come una riscossa contro coloro che dalla prima ora hanno remato contro Virginiuccia. In politica basta rimescolare le carte per ricominciare una nuova partita. Se il progetto decolla, il magazziniere della Lega avrà il suo bel da fare per reperire le magliette.