Roma
Letta incorona Gasbarra alla Regione Lazio. Zingaretti in fuga alla Camera
Tutte le candidature del Pd nei collegi di Camera e Senato. Due i consiglieri regionali in corsa; un posto per il segretario del Psi, Enzo Maraio
Le candidature del Pd alle elezioni del 25 settembre hanno due chiavi di lettura: da una parte la selezione della classe dirigente e la sfida al centrodestra; dall'altra il gioco di potere interno al Pd che ridisegna lo scenari di potere. E' così per Nicola Zingaretti, la parabola discendete lo vede sì capolista ma nel collegio plurinominale Lazio 1 nel faccia a faccia con Marianna Madia, due volte ministro che però corre in due collegi.
Zingaretti si “infila” nel seggio blindato e di fatto lascia la Regione. Ma l'assenza di Enrico Gasbarra dalle liste elettorali del Pd, di fatto lo candida come futuro presidente della Regione Lazio. Solo che, i furbetti del Pd hanno calcolato tutto. In caso di elezione alla Camera, Zingaretti dovrà restare al timone del Lazio sino al prossimo marzo, poiché la legge regionale prevede sì l'incompatibilità ma lo obbliga alla “reggenza” sino all'elezione del nuovo presidente. Resta solo da chiarire se Zingaretti potrà prendere i doppi emolumenti, quelli da deputato e da presidente di Regione.
Le cadidature del Pd nel Lazio: tanti i "premi fedeltà"
Tra soliti noti, qualche premio fedeltà e volti nuovi la pattuglia del Lazio è dunque composta. Alla Camera nel plurinominale c'è spazio per il consigliere regionale Marco Vincenzi, l'intramontabile Patrizia Prestipino, lady Franceschini Michela Di Biase che ha vinto contro ogni polemica e Claudio Mancini alla riconferma dopo la vittoria elettorale di Gualtieri. All'uninominale del Senato guida l'ex presidente della Provincia di Viterbo insieme all'ex portavoce di Renzi, Matteo Sensi e la signora delle polemiche Monica Cirinnà, costretta a giocare nel collegio di Ostia, a poca distanza dal feudo familiare di Fiumicino. Nei plurinominali guida l'uscente Cecilia D'Elia e spunta un posticino per il segretario del Psi, Enzo Maraio, in compagnia di Bruno Astorre, segretario del Lazio del Pd.