Roma

Licenziato a gennaio si vendica: brucia la rimessa. Tradito dalle telecamere

Ad inchiodarlo le immagini di videosorveglianza dell'officina e quelle del distributore di benzina dove aveva riempito una tanica di benzina

Va a fuoco un'autorimessa in via di Castel di Leva e la Polizia effettua il fermo di un dipendente licenziato nel gennaio scorso, accusato di essere l'esecutore materiale del rogo. Ad inchiodarlo le immagini di videosorveglianza dell'officina e quelle del distributore di benzina dove aveva riempito una tanica di benzina.

Avvisati del rogo, gli agenti hanno ascoltato uno dei soci dell’autorimessa il quale ha riferito che nell’ultimo periodo aveva avuto diversi diverbi con un ex dipendente che lo minacciava e insultava mediante una nota “app di messaggistica” a seguito di licenziamento avvenuto lo scorso mese di gennaio.

Le immagini delle telecamere ricostruiscono i fatti

iGli investigatori, grazie alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza dell’autorimessa, hanno accertato che, la notte del 22 marzo scorso, un uomo, travisato e con abiti scuri, si era diretto verso una vettura coperta da un telo per poi versare una tanica contenente liquido infiammabile. Dopo pochi istanti, l’uomo ha riposto a terra la tanica per poi prendere un accendino e appiccare l’incendio nella zona in cui aveva versato il liquido. Gli operatori hanno poi ampliato le indagini, visionando altri sistemi di videosorveglianza di alcuni distributori di carburante che vi sono nelle vicinanze, appurando che l’uomo, prima di fare accesso all’autorimessa, si era recato presso un distributore automatico di via Castel di Leva e, dopo aver inserito una banconota da 10 euro, aveva rifornito la tanica.

Riconosciuta l'auto della compagna

Da ulteriori accertamenti gli agenti hanno riscontrato che l’uomo aveva utilizzato per tutto il tempo l’auto della propria compagna riconosciuta dal tappo mancante della benzina, che aveva lo stesso colore e gli stessi cerchi delle ruote della macchina vista attraverso le telecamere del sistema di videosorveglianza.

Per tali motivi, gli investigatori hanno rintracciato il 45enne presso la propria abitazione e lo hanno sottoposto a fermo. La Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la convalida del fermo e l’adozione della custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato associato presso la casa circondariale di “Regina Coeli”.