Roma
Lotito presenta lo “stadiuccio”, l'ex M5S Grancio lo affonda: “È sul Tevere”
La Grancio avvisa la Lazio: “Il progetto invade aree a rischio esondazione, Lotito fa gli stessi errori dei cugini della Roma”
Claudio Lotito presenta il Campidoglio lo “stadiuccio” della Lazio, un centro polisportivo con negozi, residenze, alberghi, uffici e strutture sanitarie. Ma il progetto fa “acqua” da tutte le parti e l'ex M5S Cristina Grancio lo affonda: “È sul Tevere ed invade aree a rischio di esondazione, stesso errore dei cugini della Roma”.
Il derby degli stadi. SS Lazio ed AS Roma hanno lo stessa problema: vogliono costruire impianti a due passi dal Tevere in aree a forte rischio esondazione. Martedì mattina in Campidoglio la Lazio ha presentato il progetto del centro polisportivo della nell’ansa del Tevere di Castel Giubileo, comprensivo di 220 mq di edificazioni, con un centro commerciale, residenze, alberghi, uffici e strutture sanitarie. Un progetto in stile stadio della Roma a Tor di Valle, a pochi passi dal fiume che attraversa la Capitale.
A denunciare tutti i problemi del progetto è la numero uno delle oppositrici dello stadio della Roma in quel di Tor di Valle, ovvero l'ex M5S Cristina Grancio, ex proprio a causa di scontri sul progetto dell'impianto giallorosso: “Evidentemente c’è una vera vocazione nei dirigenti delle due società calcistiche romane, quella di invadere, in variante al Piano Regolatore, le aree a rischio di esondazione del Tevere, tutelate dal Piano dell’Autorità di Bacino e preziose per salvaguardare l’equilibrio idrogeologico della città. L’Amministrazione capitolina non può essere il notaio di interessi immobiliari che usano lo sport per portare avanti operazioni urbanistiche che altrimenti non sarebbero proponibili”.
“Continuare ad occupare le aree golenali libere – prosegue la consigliera – significa esporre tutta la città al rischio di gravi eventi idraulici, soprattutto in prospettiva del cambiamento climatico che sta modificando sostanzialmente le caratteristiche delle precipitazioni piovose. Vorrei inoltre segnalare ai dirigenti della SS Lazio che le aree a ridosso del Tevere sprofondano al ritmo di 3-4 millimetri all’anno, come sanno bene alla nuova Fiera di Roma, dove parte degli edifici è stata dichiarata inagibile dopo solo sei anni. Insomma la Lazio non ripeta gli errori/orrori dei cugini giallorossi e l’Amministrazione capitolina dica chiaramente che va chiusa l’epoca delle deroghe al Piano Regolatore della città”.