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Roma
Luci rosse in Vaticano: il dossier secretato diventa “La Tentazione”

di Patrizio J. Macci

Un “fattaccio” di cronaca è il pretesto, il manoscritto (in forma di dossier), che innesca il romanzo di Fabrizio Peronaci “La Tentazione” (Centauria editore) e trascina il lettore al tavolo di un bar dove una innominata Dama Nera racconta al giornalista la storia della sua vita: la Tentazione che l’ha risucchiata in una torbida vicenda legata al furto di un quadro di valore inestimabile.

 

La passione tra uno stimato reverendo, a lungo ai vertici di una delle maggiori congregazioni della Chiesa, e una docente romana, attualmente in pensione. Il racconto, basato su fatti realmente accaduti, si articola su due filoni narrativi. Il primo è quello dei fatti di cronaca: lo scandalo a luci rosse esploso nell’ottobre 2015 nell’ordine dei carmelitani scalzi, per il quale Jorge Mario Bergoglio pronunciò pubbliche scuse a nome della Chiesa. Il clamore dei media fu intenso, ma si risolse in un fuoco di paglia. Ma il giornalista autore dello scoop proseguì a indagare, scovando il dossier secretato, inviato a papa Francesco, relativo a episodi di sesso mercenario in seno alla Casa generalizia dei seguaci di Santa Teresa d’Avila.
Una vicenda insabbiata, mai conclusa con un regolare processo canonico, nonostante le esortazioni alla trasparenza venute anche dall’interno della gerarchia ecclesiastica.

Il secondo è quello della passione (dei corpi) esplosa a metà degli anni Sessanta tra il carmelitano Edoardo Raspini, all’epoca Padre Superiore della Provincia Romana, e una insegnante di lettere. Compagno premuroso e papà di due figlie – da lui riconosciute ufficialmente – «Eddy» passava ogni giorno molte ore con l’amata, per poi all’alba indossare la tonaca e tornare tra i confratelli a condividere pasti, celebrare messe, gestire le finanze comuni.

Una doppia vita scandita da cene clandestine al ristorante, appuntamenti in un alberghetto sulla via Flaminia, fughe al mare per ritagliarsi un loro spazio, sesso in automobile, prelievi ingiustificati di danaro dalle casse della confraternita. Fino a quando – nel giugno 1975 – la già rocambolesca relazione "more uxorio" si trovò ad affrontare un’ulteriore definitivo salto nel mondo del crimine: il coinvolgimento di padre Edoardo e di tre confratelli nel furto di un prezioso quadro secentesco, il “Gherardo delle Notti” dal convento di Monte Compatri. L’opera, valutata nell’ordine dei milioni di euro, non è stata mai ritrovata. Chi sarà mai la misteriosa Dama Nera?

Gli scrittori sono spesso dei buoni giornalisti, il contrario -invece- avviene molto più raramente: Peronaci ne è la conferma con questo libro scritto con il piglio del cronista di razza che non annoia mai, disegnando con la sua narrazione un “peccato” al quale nessuno può dire a priori di poter resistere: la tentazione.

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