Lupi alla conquista di Roma. Sei cuccioli sorpresi a giocare nell'oasi
Il Lipu continua il monitoraggio dei lupi presenti nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano
I lupi tornano a conquistare Roma: è stata accertata anche per quest'anno la riproduzione del branco presente nella Riserva Naturale del Lipu Castel di Guido dopo la storica prima cucciolata del 2017, che arrivava dopo un secolo di assenza della specie nella regione Lazio.
In estate sono stati immortalati da delle “videotrappole” sei cuccioli in diverse occasioni, anche duranti fasi di gioco e durante le interazioni con gli adulti. È importante ribadire che nel lupo, in media, solo il 50% dei cuccioli arriva al secondo anno di vita, a causa di un elevata mortalità nei primi mesi. È così che si regola la dimensioni dei branchi, di dimensioni ben più ridotte durante l'inverno e la primavera successiva alle nascite. Un altro dato storico dunque, che conferma ormai la presenza stabile della specie nel Comune di Roma, dopo che non si registravano branchi riproduttivi di lupo dagli inizi del ‘900.
Nello stesso periodo, è continuato anche il campionamento genetico non invasivo, tramite la raccolta di escrementi freschi, poi portati ad analisi presso l’IZS di Lazio e Toscana. Negli anni scorsi tale metodologia ci aveva permesso di ricostruire le dinamiche di ricolonizzazione della specie e di registrare la formazione di una coppia di lupi nel 2016, chiamati da noi Numa e Aurelia, i quali hanno poi dato vita alla prima cucciolata lo scorso anno. Proprio dall’analisi del DNA di un campione biologico fresco di questa estate è arrivata la notizia che non ci aspettavamo: i risultati hanno confermato la presenza sul territorio di un altro maschio adulto, che ha dunque sostituito Numa nel ruolo di riproduttore e compagno di Aurelia.
Il cambio di un dominante nel branco può voler dire soltanto una cosa purtroppo: Numa è probabilmente morto durante gli scorsi mesi, e il suo ruolo di riproduttore è stato occupato da un altro maschio solitario in dispersione. Le cause della scomparsa di Numa possono essere molteplici, naturali e non. Ogni anno in Italia circa 300 lupi (il 20% della popolazione) muoiono per cause umane (incidenti stradali o bracconaggio) e Numa, dopo il suo arrivo nell’estate del 2014, ha ceduto il passo al suo successore, nuovo maschio dominante del branco di lupi del Litorale Romano, chiamato da noi Tullo (come da tradizione, il terzo re di Roma).
Ora con l’arrivo dell’inverno i lupi hanno abbandonato le aree riproduttive, e i cuccioli hanno cominciato a spostarsi con gli adulti. Infatti a 7-8 mesi d’età i giovani dell’anno hanno raggiunto già dimensioni simili ai genitori, e possono dunque muoversi diversi km ogni notte. Un lupo è in grado di muoversi anche 10-15 km in poche ore, sia per le attività di caccia (ricordiamo che le nostre analisi sugli escrementi dimostrano, ancora oggi, che la dieta di questo branco è composta per quasi il 95% da cinghiale, e che dunque il suo impatto sulla zootecnia è quasi nullo), sia per le normali attività di perlustrazione del territorio (che per un branco di lupi può raggiungere dimensioni anche di 100 kmq).
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