Lutto nel cinema. Muore Vittorio Taviani e Paolo rimane solo
Tra i capolavori dei fratelli Taviani i film “Padre Padrone” e “Cesare deve morire”
E' morto a Roma il regista Vittorio Taviani.
Ottantotto anni, che assieme al fratello Paolo ha firmato alcuni successi che hanno segnato la storia del cinema italiano come Padre Padrone (Palma d'oro a Cannes nel 1977) o Cesare deve morire (Orso d'oro a Berlino nel 2012). Taviani, malato da tempo, era nato a San Miniato il 20 settembre del 1929.
I film
Originari di San Miniato (Pisa), Paolo, che ha 87 anni, e Vittorio si trasferirono a Roma alla meta' degli anni Cinquanta, cominciando a lavorare nel cinema e a dirigere alcuni documentari tra cui San Miniato luglio '44, con il contributo alla sceneggiatura di Cesare Zavattini. Il loro primo film autonomo fu I sovversivi (1967) e due anni dopo con Gian Maria Volonte' raggiunsero il grande successo con Sotto il segno dello scorpione. E' datato 1977 Padre padrone (Palma d'oro al Festival di Cannes) che, tratto dal romanzo di Gavino Ledda, racconta la lotta di un pastore sardo contro le regole feroci del proprio universo patriarcale. La notte di San Lorenzo (1982) narra, con uno stile che e' stato definito "realismo magico", la fuga verso "gli americani" di un gruppo di abitanti di un paese della Toscana, dove i tedeschi e i fascisti compiono una strage nel duomo per rappresaglia. La battaglia in un grande campo di grano tra i fascisti di Salo' e i partigiani, a cui si sono uniti alcuni dei fuggiaschi, rappresenta il momento culminante di un film che riscuote grandi consensi critici e che vince il gran premio speciale della giuria a Cannes. Kaos (1984) e' un film ad episodi, tratto dalle Novelle per un anno di Pirandello.
Con Cesare deve morire, caratterizzato dalla partecipazione dei detenuti che all'interno del carcere romano di Rebibbia recitano la tragedia di Shakespeare, i fratelli Taviani vincono nel 2012 l'Orso d'oro al Festival di Berlino e il David di Donatello per il miglior film e il David di Donatello per il miglior regista. La citta' natale, San Miniato, ha intitolato ai due fratelli un centro di cultura cinematografica: Centro Cinema Paolo e Vittorio Taviani. Nel 2017 i due fratelli sono tornati al cinema con il film Una questione privata, tratto dal romanzo omonimo di Beppe Fenoglio, che sara' presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma e successivamente verra' distribuito nelle sale.
Mattarella: “La cultura perde un protagonista indiscusso”
"La scomparsa di Vittorio Taviani costituisce un grave lutto per il cinema e la cultura italiani, che perdono un indiscusso e amato protagonista. Il fecondo sodalizio, umano e artistico, con il fratello Paolo ha prodotto capolavori indimenticabili, nei quali la cifra stilistica, di estrema raffinatezza e di alta poesia, si è sempre coniugata con un forte sentimento di passione civile. Nell'inviare alla moglie, ai figli e al fratello Paolo, il mio cordoglio più sentito, desidero ricordare anche il tratto umano - generoso, affabile e riservato - del regista appena scomparso". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Napolitano: “Ha segnato un'epoca della storia del cinema”
"I fratelli Taviani e l'intera famiglia hanno segnato un'epoca nella storia del cinema italiano. La scomparsa di Vittorio ce lo ricorda dolorosamente. Ma la sua personale impronta restera' certamente in un impegno creativo che e' destinato a proseguire". Cosi' il presidente emerito Giorgio Napolitano ricorda la figura del celebre regista scomparso. "La molteplicita' di orizzonti, lo sviluppo rigoroso e la loro cosi' straordinaria filmografia hanno accompagnato la formazione culturale e la sensibilita' politico-morale di intere generazioni. Desidero personalmente ricordare l'amicizia e la reciproca attenzione che ci hanno legato, nell'operare su diversi piani, ma lungo un medesimo filo ideale. La loro passione politica, democratica, che ho ben conosciuto, si e' sempre espressa con discrezione e misura. In nome di tutto cio', ho detto oggi a Paolo quanto fossi addolorato per la scomparsa di Vittorio e gli ho espresso la mia convinta fiducia che i frutti del loro lavoro comune, e la continuita' di quel discorso ininterrotto, continueranno a esprimersi attraverso chi di loro resta sul campo. Con un abbraccio a tutti i famigliari", conclude Napolitano.
Franceschini: “Un giorno triste per la cultura”
"Un giorno triste per la cultura, se ne va uno dei grandi maestri della nostra cinematografia". Così in una nota il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. "L’eleganza stilistica e l’impegno civile sono i tratti che hanno contraddistinto Vittorio Taviani nel corso di tutta la sua lunga e prestigiosa produzione cinematografica. Mi stringo al fratello Paolo in questo triste momento di lutto", conclude.
Zingaretti: “Addio a un grande maestro del cinema”
"Addio a Vittorio Taviani, un grande intellettuale e maestro del nostro cinema che insieme a Paolo ci ha regalato capolavori indimenticabili. Una bellissima unione di sguardi ed emozioni che in tanti anni di cinema ha fatto la storia. A tutta la famiglia l'affetto e la vicinanza da tutti noi". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
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