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Roma
Luxuria accusa: “Raggi cerca voti a destra" e rifiuta il Gay Village

Vladimir Luxuria si scaglia pubblicamente contro Virginia Raggi. Intervenuta su Radio Cusano, Luxuria ha parlato della nuova edizione del gay village: "Le novità dell'edizione di quest'anno? Apriamo prima, il primo giugno. E poi abbiamo accolto l'appello del ministro Giannini, di tenere aperte le scuole d'estate. Trasformeremo il Gay Village in un gay village collage. Sarà una grande aula in cui insegneremo la musica, il divertimento, il rispetto reciproco. E ci saranno anche delle lectio magistralis. Io ovviamente farò la preside. Si parlerà anche di educazione sessuale e educazione civica cercando di abbinare l'impegno al divertimento".

Dopodiché ha svelato una scomoda verità riferita a Virginia Raggi: "Quest'anno festeggeremo al Gay Village con due grandi donne, che sono Micaela Campana e Monica Cirinnà, per l'approvazione delle unioni civili. Poi abbiamo chiesto a Fassina, Giachetti e Virginia Raggi di venire il 2 giugno a confrontarsi non tra di loro, ma con la comunità gay, per chiedergli cosa intendono fare per Roma su certe tematiche come bullismo, prevenzione, aggregazione, lotta alle discriminazioni. Lo abbiamo chiesto a loro tre perché abbiamo escluso i candidati che hanno detto stupidaggini come "se diventerò sindaco non celebrerò le unioni gay", come Marchini o Meloni. Verranno solo Giachetti e Fassina: Virginia Raggi purtroppo ha declinato l'invito. Lei dice che aveva altri impegni, ma secondo me il motivo è un altro. Sta già facendo l'occhiolino agli elettori di destra. E' chiaro che al ballottaggio tutti quelli di destra voteranno per lei, anzi penso che a tifare per Virginia Raggi già da adesso non ci siano solo gli elettori del Movimento Cinque Stelle. Anche Salvini vuole la vittoria di Virginia Raggi. Vuole essere l'unico leader della destra, ha bollito Berlusconi e ora sotto sotto spera nella sconfitta di Giorgia Meloni, che perdendo a Roma perderebbe tantissima credibilità. Salvini non vuole che vinca la Meloni, Salvini tifa Raggi e Virginia mantiene il piede in due staffe e non verrà al gay village perché teme di perdere i voti della destra. Il Movimento Cinque Stelle già al suo interno ha tante simpatie destrorse".
Luxuria potrebbe non avere tutti i torti. L’atteggiamento della Raggi nelle questioni LGBT è infatti profondamente mutato fin dalla sua candidatura a sindaco. A tal proposito ricordiamo quando, in qualità di consigliera comunale, si schierò senza mezzi termini contro un convegno sul gender indetto dall’associazione Famiglia Domani arrivando a presentare un’interrogazione urgente all’allora sindaco Ignazio Marino; e non è sfuggito a nessuno un suo avvicinamento progressivo al Vaticano suggellato da un’intervista su “Avvenire”, quando invece, solo qualche tempo prima, smentiva categoricamente assieme agli altri portavoce romani la presenza di un’ala cattolica in seno all' M5s capitolino con un post sul blog che, di lì a poco, avrebbe portato alla cacciata dell’ingegner Andrea Aquilino, schieratosi apertamente contro le posizioni filo-lgbt dei portavoce e della Raggi stessa.
Possibile che abbia ragione Luxuria e che, per vincere, la candidata pentastellata rinneghi i suoi trascorsi “laici” per strizzare l’occhio all’elettorato cattolico e di destra? Probabile, ma forse la Raggi non ha fatto i conti con l’elettorato LGBT romano, già fortemente deluso dal voltafaccia dell'M5S sulle Unioni Civili, e che potrebbe giocarle un brutto tiro alle urne optando per Roberto Giachetti. Voti persi che, però, sarebbero compensati da quelli dei leghisti, se il “piano segreto” di Matteo Salvini suggerito da Luxuria dovesse essere fondato. Se così fosse lo scenario capitolino e nazionale si farebbe molto interessante: doppiezza e calcolo, ostilità pubblica e appoggio privato potrebbero costituire l’ordito di un’affascinante e mostruosa ragnatela in cui, tenace e paziente, Matteo Salvini attende - come un ragno con la mosca - che Virginia Raggi e tutto il m5s vengano a imprigionarvisi.

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