M5S cancella l'esilio di Ovidio: assemblea su un provvedimento di 2010 anni fa
La giunta Raggi riunita per discutere dell'esilio di Ovidio
Sembra una barzelletta, ma non lo è: martedì l'assemblea Capitolina M5S si è riunita per discutere l'annullamento dell'esilio del poeta Ovidio.
A 2010 anni dalla “relegatio” a opera dell'Imperatore Augusto a causa dei suoi versi contenuti negli Amores, è stata restituita al poeta “libertà e dignità civica”. Era l'8 dopo Cristo, quando il poeta nato a Sulmona fu cacciato da Roma, per non farvi più ritorno.
Si tratta della mozione numero 184 all'ordine del giorno della giunta Raggi, che vede come prima firmataria la consigliera Eleonora Guadagno che "impegna la sindaca a promuovere ogni utile iniziativa per recepire la sentenza di assoluzione e revocare la 'relegatio' a Publio Ovidio Nasone, riconoscendo la riabilitazione del poeta".
Questo per coinvolgere "le nuove generazioni nella conoscenza del percorso di vita del poeta al fine di favorirne la partecipazione attiva alla cerimonia di assoluzione".
Fatto ancora più assurdo è che nel corso del Novecento alcuni studiosi abbiano sostenuto che il provvedimento di “relegatio” in realtà non sia mai esistito. Forse la giunta pentastellata si è riunita in consiglio per parlare di una mozione mai avvenuta.
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