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Roma
M5S, Fittipaldi contro di Maio: “Dovrei essere io a querelarlo”. E' guerra

Luigi Di Maio minaccia querele ai giornalisti per proteggere la Raggi. Il giornalista dell'Espresso Emiliano Fittipaldi tirato in causa replica: “Quereli qualcun altro all'interno del movimento”. E scende in campo anche il presidente dell'Ordine Enzo Iacopino.


Che il M5S ami dare la colpa di tutto ciò che di sconveniente avviene alla categoria dei giornalisti è cosa nota. Con Beppe Grillo in testa a gridare contro la categoria “bastarda”.
La guerra è riesplosa con la vicenda bollente delle polizze intestate al sindaco di Roma Virginia Raggi, ma il giornalista d'inchiesta Emiliano Fittipaldi, autore dello scoop replica all'esponenente del Movimento Cinque Stelle.

“Non ho mai scritto niente sul voto di scambio, non sono scemo. Ho avuto 150 querele in vita mia ma non ne ho persa una, perché evito di scrivere puttanate. Potrei io stesso querelare Di Maio perché mi dà del disonesto intellettuale, non lo faccio perché io non querelo mai nessuno. Di Maio dovrebbe querelare qualcun altro all'interno del M5S, perché la situazione a cui è arrivata Roma non certo è causa dei giornalisti”.

Intervenendo al programma radiofonico Un Giorno da Pecora Rai Radio1, Fittipaldi ha risposto a Di Maio, che aveva detto a L'Aria che Tira, su La7, di voler querelare per diffamazione il giornalista dell'Espresso perché avrebbe peccato di disonestà intellettuale parlando del voto di scambio riguardo le polizze di Romeo.
Sull'attacco dei grillini ai giornalisti da parte del vicepresidente della Camera scende in campo anche il presidente dell'Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino.

"Sono da sempre e resto contrario alle generalizzazioni e ai processi sommari, sia se si tratta di politici sia se riguardano i giornalisti. Le considero nemiche della verità. Colpevolizzare una intera categoria, come fa il vicepresidente della Camera, significa offendere migliaia di colleghi che ogni giorno lavorano per informare correttamente i cittadini".

Scrive Iacopino: "L'on. Luigi Di Maio sollecita, chiamandomi direttamente in causa, delle scuse in relazione a quanto riportato da alcuni nell'ambito della vicenda delle polizze assicurative. L'on. Di Maio sa che non amo sottrarmi alle responsabilita' e la stessa sindaca Virginia Raggi ne e' consapevole tanto che ritenne di dovermi pubblicamente ringraziare quando qualcuno ipotizzo' un suo ruolo tra i supporter del leader di un altro movimento politico. Personalmente credo che su questa vicenda, quanto meno in relazione alle polizze, i giornalisti e la magistratura dovrebbero, separatamente e' auspicabile, fare una riflessione. Non ho difficolta' ad ammettere che ho letto cronache, ricche di particolari e interpretazioni, che nulla hanno a che vedere con la verita' documentale che era gia' a disposizione della magistratura". Iacopino infine invita Di Maio "a segnalare i casi di comportamenti a suo avviso deontologicamente scorretti, tenuti eventualmente da singoli colleghi nel riportare i fatti sopra citati. L'Ordine dei giornalisti, come e' sempre avvenuto, inviera' ai Consigli territoriali di disciplina competenti, senza alcuna omissione, le segnalazioni che gli saranno recapitate. E senza sconti: c'e' bisogno di verita' piena, senza effetti speciali".

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