Roma

M5S: "Noi candidati a governare". De Vito: "Il Dream team è confuso"

Tutti iscritti al Blog secondo il regolamento ortodosso e tutti con una fedina penale immacolata e senza alcun mandato in  corso. Chiusa la prima fase, ora l'esercito dei Cinque Stelle si prepara alla fase 2, quella in cui i 233 candidati a governare Roma diventeranno 48+1, cioè tanti quanti sono io posti disponibili in Consiglio Comunale e il candidato a sindaco di Roma. Il vento del nuovo attraversa Roma scossa dalla fine della Giunta Marino e un po' sconcertata dall'avvio della gestione commissariale di Francesco Paolo Tronca, molto attento ai problemi di giocolieri e gladiatori, ma già in difficoltà "politica" per il caos dei trasporti e per la bizzarra copertura dei sampietrini con l'asfalto.
E se Pd e centrodestra rinviano sine die l'inizio della campagna elettorale, il Movimento segue il calendario dei lavori convinto di potercela fare. E a dirlo sono i sondaggi la cui forchetta oscilla tra il 30 e il 35 per cento. Con l'ingresso al ballottaggio già in tasca, il Movimento "romano" definisce il percorso delle candidature "complicato ma importante per garantire il rispetto delle regole" e lancia un segnale di grande partecipazione: "Sfidiamo chiunque a dire che le nostre primarie non sono state partecipate e che i nostri iscritti non sono appassionati alla politica - spiega Marcello De Vito, ex capogruppo in Campidoglio e animatore della prima stagione romana con Daniele Frongia, Virginia Raggi e Enrico Stefano – tante persone di valore hanno dato  la disponibilità a governare questa città".
A breve il Cinque Stelle arriverà alla seconda fase, quella in cui da 233, attraverso il ferreo controllo dei requisiti e delle compatibilità, i candidati scenderanno a 49. E sempre on line, senza neanche un volantino, un manifesto o una classica "vela", l'operazione elezioni 2016 sarà completa.

Marcello De Vito, avvocato, 41 anni, ci rilascia un primo commento sui primi giorni di Roma e sulla situazione del Movimento. Allora De Vito: nonostante la democrazia elettronica sia efficace, è pur vero che i consiglieri uscenti hanno un vantaggio rispetto a chi si candida ora. Che ne pensa?
"Guardi, i 4 consiglieri uscenti hanno chiaramente dalla loro parte l'esperienza accumulata in questi due anni e mezzo di lavoro. Ma lo stesso discorso vale per i consiglieri municipali e per i tanti attivisti che in questi anni hanno dato un contributo rilevante, che oggi giustamente intendono mettere a servizio delle Istituzioni. Il nostro è un movimento democratico per cui accettiamo il responso della rete e siamo pronti tutti insieme a sostenere queste scelte. Le garantisco che chi resterà fuori darà il suo contributo perché quelli del Cinque Stelle non sono candidati qualunque, sono persone che hanno scelto di impegnarsi per la buona politica, indipendentemente dai ruoli".

Che ne pensa del commissario Tronca?
"Doveva essere il leader di un "dream team" invece ci ritroviamo con la città più abbandonata di prima. Basta pensare al caos di venerdì scorso con lo sciopero dei trasporti e le targhe alterne, a conclusione di una vertenza surreale come quella della Roma Tpl, in cui gli abitanti delle periferie sono rimasti per otto giorni senza un servizio essenziale e gli autisti senza stipendi. Aggiunga pure i Fori con la colata di asfalto sui sampietrini e il quadro del lavoro del commissario e del suo team è completo: poche idee e pure confuse".

E ci aspetta un anno di Giubileo... ce la farà Roma?
"Se guardo i cantieri mi vengono i brividi: quel poco che c'è è in ritardo clamoroso. Poi penso però che Roma e i romani sono gente per bene e che il primo riscatto della città arriverà proprio con questo evento. Quindi il cambiamento arriverà dalle urne. questa città è stanca di faccendieri e politici di professione”.

Come sarà il candidato sindaco del M5S?
“Non sarà un uomo solo al comando ma collaborerà in una squadra di persone preparare e oneste. Il nostro candidato sarà una persona competente, umile e totalmente dedita alla causa: per noi Cinque Stelle Roma è una missione".

I sondaggi dicono che per il Cinque Stelle è quasi fatta. Secondo lei?
 "Dal nostro punto il vero successo è  la presa di coscienza da parte dei cittadini della crescita del nostro progetto  e che non siamo un movimento di protesta, come venivamo strumentalmente definiti: siamo una forza di governo, seri, credibili, preparati".