M5S vince a Ostia e Raggi raddoppia col ”progetto litorale”. Neanche la Dc
Abbattere il lungomuro, creare un lungomare di 18 km e il 50% delle spiagge libere
La vittoria del M5S a Ostia è fresca di conta dei voti alle urne e già il sindaco Raggi presenta la rivoluzione del litorale romano col Progetto Pua.
Se alcuni elementi del piano di manutenzione del lungomare erano già stati illustrati durante la campagna elettorale del X Municipio, il M5S rincara la dose e dopo poche ore dalla vittoria di Giuliana di Pillo annuncia quali saranno le novità.
Primo tra tutti l'abbattimento del lungomuro, per consentire la piena fruibilità della visuale del mare per i cittadini e i turisti, in ogni momento dell'anno. Poi la restituzione del 50% delle spiagge ai cittadini: una metà dei 18 km di arenile di Ostia saranno infatti destinati alle spiagge libere con servizi, per garantire a tutti di accedere alla spiaggia.
“La città di Roma torna a respirare sul suo lungomare. Vogliamo che ci si possa riaffacciare al mare in maniera pulita, legale e fruibile da tutti", ha spiegato Raggi durante il proprio intervento in Capidoglio.
Una fruibilità che come spiega il sindaco è stata intaccata dalla mala gestione che ha consentito ai privati di impossessarsi delle spiagge e trattarle come un bene privato, nonostante siano date in concessione dal Comune.
Ora il sindaco ha annunciato che verrà fatta piazza pulita dei chioschi e gli edifici irregolari sorti sul lungomare affianco ai palazzi storici che sono “il cuore di Ostia”, come li ha definiti il commissario uscente Domenico Vulpiani.
“Saranno realizzati dei corridoi verso il mare, verrà preservata la visuale sul mare e verrà abbattuto il lungomuro. Saranno destinate fasce di rispetto intorno agli edifici storici e saranno previste aree nelle quali neanche i servizi potranno essere collocati: le aree di rispetto lungo la battigia. Si è trattato di mettere ordine a 71 concessioni”, spiega Virginia Raggi.
Un lavoro capillare per scoprire le irregolarità e porvi fine. “Abbiamo trovato una situazione di abusi che abbiamo cercato di resettare. Alcuni documenti erano spariti perché non c'era la volontà di portare alla luce gli accordi che erano stati fatti”, ha dichiarato Vulpiani.
I principali settori di riqualificazione previsti sono quattro: settore Foce del Tevere, settore urbano, settore ricreativo, settore sportivo, settore naturalistico. Il Pua prevede che ogni ambito assicuri una quota del 50% di spiaggia a libera fruizione e propone l'individuazione di edifici balneari storici con valore architettonico invarianti per la riqualificazione dell'arenile e dello stesso lungomare nonché spiagge destinate alla pubblica fruizione e varchi di accesso all'arenile posizionati a distanza non superiore ai 300 metri lineari l'uno dall'altro.
Un piano che se fosse approvato dall'assemblea capitolina porterebbe ai residenti 18 chilometri di lungomare dove passeggiare e correre liberamente, senza i blocchi imposti dagli edifici.
"L’iter dell’approvazione prevede una fase preliminare di 105 giorni dall’ok dell’Assemblea capitolina - ha detto il prefetto Domenico Vulpiani - ma perché il Piano sia efficace impiegherà 550 giorni tra adozione, pubblicazione, fase delle osservazioni dei cittadini, poi l’invio alla Regione, la base, la conferenza dei servizi e l’approvazione e pubblicazione delle concessioni. Dopo questo percorso potranno essere bandite le gare".
Un punto fermo del Pua, infatti, rimane la trasparenza delle gare di bando per le concessioni. Come spiega Vulpiani, alcune sono andate in decadenza perché non hanno rispettato gli accordi previsti, le altre si dovranno comunque piegare al nuovo piano previsto per il litorale, adeguandosi alle prescrizioni capitoline.
"È un atto di coraggio - ha sottolineato il capogruppo capitolino del M5s Paolo Ferrara - Per anni si è parlato di questi temi e oggi abbiamo il coraggio di dire che c'è qualcosa da riconvertire e che Roma ha bisogno del suo lungomare. È un passo indietro nel tempo che ci porta con dieci passi avanti nel futuro".