Roma
Madonna di Trevignano: raduni stop ma c'è il giallo delle stimmate quaresimali
Il Vescovo Marco Salvi sulla possibile scomunica di lady Gisella: “La Chiesa non è punitiva”. Ma tace sulle stimmate
Lo stop ufficiale della Chiesa Cattolica ai raduni organizzati dalla presunta veggente Gisella Cardia sulle colline di Trevignano Romano non ferma le polemiche e i dubbi. Se con un decreto emanato un paio di settimane fa, il Vescovo di Civita Castellana, Monsignor Marco Salvi, aveva stabilito, senza se e senza, che non c'è nulla di soprannaturale a Trevignano e che la Madonna non è mai apparsa, rimane poco chiaro l'aspetto che riguarda le stimmate che, secondo la donna, sarebbero apparse sulle sue mani in concomitanza della Quaresima.
Per la prima volta, dopo l'emanazione del decreto, il Vescovo di Civita Castellana, parla con una troupe della trasmissione Mediaset, Zona Bianca, in onda domenica sera.
Monsignor Salvi: "Il decreto dà la possibilità di riallacciare il rapporto"
“Un padre di famiglia non butta mai fuori nessun figlio anche se sbaglia, deve sempre dare una possibilità di ripresa”, risponde il Monsignore alla giornalista che gli chiede come mai non sono stati presi provvedimenti più severi nei confronti della Cardia. E spiega: “Il decreto non è punitivo ma afferma una libertà e nello stesso tempo dà una possibilità di riallacciare un rapporto”.
Sulle apparizioni a Gisella: "Constat de non supernaturalitate!
La Chiesa, quindi, nonostante abbia scritto nero su bianco “Constat de non supernaturalitate”, negando quindi la possibilità che la signora Gisella, all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, ex imprenditrice condannata per bancarotta in primo grado, possa aver visto apparire la Madonna e possa aver raccolto da lei messaggi e premonizioni da consegnare ai fedeli, non avrebbe comunque mai pensato di scomunicarla. “Non ci ho mai pensato di scomunicare la signora Cardia. La Chiesa non è punitiva”, dichiara il Vescovo.
La veggente parla come una persona qualunque
Nessuna apparizione, quindi, ma nemmeno alcuna lacrimazione: “Nei messaggi divulgati dalla presunta veggente sono presenti numerosi errori teologici” si legge nel Decreto. E ancora: “Ulteriore problema è dato dalla eccessiva semplicità dei temi dei messaggi e delle esortazioni della presunta veggente” insomma “si tratta di contenuti che potrebbero essere offerti da qualunque persona che abbia un minimo di dimestichezza con i temi della spiritualità cristiana”.
"La Commissione non ha indagato sulle stimmate"
Ma sulle stimmate neanche una parola. Neanche un cenno. E su questo che si concentrano ora le perplessità. Interrogato dalla giornalista di Mediaset, Valentina Renzopaoli, il Vescovo risponde così: “La questione delle stimmate non riguardava il compito della Commissione, che invece si è soffermata sul fenomeno delle apparizioni”.