Madre Natura è senza vestiti: nuda per i boschi

“Ho mollato tutto, ogni progetto o preoccupazione”. Il diploma di laurea nel cassetto, e un gingle che le risuona in testa “Ad Maiora”. Clarissa ha 23 anni e nessuna idea di cosa farà domani: “Vivo alla giornata e prendo il lato migliore di ogni cosa che mi succede”. L'infanzia tra Napoli e Caserta, si è trasferita a Roma per specializzarsi in psicologia del lavoro, poi tra le mure di casa, in un gioco tra colleghe di università è nata Clary Bi. “L'altro lato della stessa medaglia”.
“Ho iniziato a posare per gioco, una compagna mi ha chiesto di farmi qualche foto. Poi sono arrivate a pioggia le richieste: piace questo mio lato malinconico, che poi è anche quello più vero. Se nella vita di tutti i giorni sono molto sorridente, durante gli shooting predomina tutt'altro. Questo che piano piano sta diventando un lavoro ha contribuito ad allargare i miei orizzonti. Una volta abbiamo scattato in un posto stupendo, lungo un fiume che aveva dei colori pazzeschi. Il fotografo, Yan Bertoni, mi ha chiesto di spogliarmi completamente nuda. All'inizio ero un po' restia, poi ho abbracciato la terra. Ho scoperto di amare il contatto della pelle nuda sulle foglie, sull'erba, tanto che appena posso vado nel parco più vicino a casa e la prima cosa che faccio è togliermi le scarpe”.
Vanitosa ma non egocentrica, indipendente “da tutto e tutti” come ama definirsi, la libertà la porta disegnata fin sulla pelle. Un lungo tatuaggio sulla schiena recita “Para mi para siempre”, poi un'aquila (ma non è tifosa della Lazio, tiene a sottolineare) un diamante, e il timbro “divergent” sull'avambraccio. Clarissa non si dà limiti: “Mi sveglio presto la mattina, metto le cuffiette e mi immergo nella musica andando incontro al mondo e aspettando che qualche cosa illumini la mia giornata”. “Per ora sto cercando lavoro, come risorsa umana per aziende, ma non escludo di cambiare città, infondo mi stanco a stare nello stesso posto. Roma era la città che avevo scelto per vivere, ma ora mi ha un po' stancata, ma magari qualcuno mi farà trattenere qui”.

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