Roma
Mafia Capitale alla Marina. Imprenditore ai domiciliari
Il tribunale del riesame ha concesso gli arresti domiciliari ad Andrea D'Aloja, l'imprenditore romano arrestato lo scorso 23 luglio nell'ambito di una inchiesta su rifornimenti di gasolio fantasma ai danni della Marina Militare di Augusta. La decisione è stata presa dal collegio, che ha accolto l'istanza presentata dell'avvocato Michele Gentiloni Silveri, difensore dell'indagato.
Era il dicembre scorso quando il gip Alessandro Arturi aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Perazza e D'Aloja -legali rappresentati delle società Abc Petroli e Global Chemical Broker- e di altre 4 persone, tra cui tre militari della marina e un imprenditore scandinavo. Secondo gli inquirenti, lo stratagemma utilizzato dal sodalizio, grazie alla complicità degli appartenenti alla Marina finiti in manette, consisteva nell'attestare falsamente il rifornimento di ingenti depositi di carburante per mezzo della nave-cisterna "Victory". Cargo che, alla luce delle indagini, sarebbe risultato affondato nell'Oceano Atlantico nel settembre del 2013. Grazie ai trasporti fittizi della nave fantasma, è stata attestata falsamente la fornitura di 11 milioni di litri di gasolio, per un valore di oltre 7 milioni di euro. Il carburante veniva fornito "documentalmente" da una ditta danese titolare di un appalto con l’Amministrazione della Difesa.
L'inchiesta era stata avviata in seguito agli elementi emersi nei confronti di Massimo Perazza, nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale. Perazza, avrebbe infatti avuto rapporti di conoscenza con alcuni degli affiliati della cupola romana guidata da Massimo Carminati. D'Aloja e Perazza, sono stati arrestati dopo un periodo di latitanza a Santo Domingo.