Roma

Mafia Capitale, appalti Cara Mineo: Odevaine patteggia altri 6 mesi

I reati contestati sono turbativa d'asta e falso per la concessione dell'appalto dei servizi al Cara di Mineo

Arriva un nuovo patteggiamento per Luca Odevaine, l'ex componente del Tavolo di Coordinamento nazionale sull'accoglienza per i richiedenti asilo, che ha chiuso con sei mesi di reclusione davanti al gup del tribunale di Catania, Santino Mirabella, la vicenda che lo vedeva accusato di turbativa d'asta e falso in relazione alla concessione dell'appalto dei servizi al Cara di Mineo, tra il 2011 e il 2014.

 

Odevaine, coinvolto nella veste di presidente della commissione aggiudicatrice, dovra' pagare anche 600 euro di multa. Il patteggiamento del giudice  e' stato disposto in continuazione con la sentenza del gip Claudio Carini del tribunale di Roma del 3 novembre scorso, concordata dall'imputato e dalla Procura a due anni e otto mesi di reclusione, oltre alla restituzione di 250mila euro: Odevaine era accusato di corruzione per aver ricevuto "la promessa di una retribuzione di 10mila euro mensili, aumentata a 20mila" dopo l'aggiudicazione del bando di gara del 7 aprile del 2014, proprio in relazione all'appalto per la gestione del Cara di Mineo. In cambio di quei soldi, avrebbe dovuto assicurarsi che la gara fosse vinta dal gruppo 'La Cascina', dopo aver concordato con i dirigenti della cooperativa il contenuto del bando.
Nel maxiprocesso a Mafia Capitale, che si sta celebrando nell'aula bunker di Rebibbia, Odevaine deve invece rispondere di un altro episodio di corruzione in concorso con Salvatore Buzzi, il presidente della cooperativa '29 giugno'.