Roma

Mafia Capitale, bufera su M5S dopo le telefonate Muraro-Buzzi sui rifiuti Ama

Rifiuti, spuntano le intercettazioni fra l'assessora della giunta Raggi Paola Muraro con il boss di Mafia Capitale Salvatore Buzzi. Pioggia di critiche sul M5S

Scandalo rifiuti: Paola Muraro, l'assessora all'Ambiente della giunta di Virginia Raggi, finisce ancora nell'occhio del ciclone. Scoppia il caos politico sul M5S dopo che sono emerse delle intercettazioni telefoniche con il presunto boss di "Mafia Capitale" Salvatore Buzzi, il re delle Coop, per conoscere le sorti di un appalto vinto dalla Centro Nazionale Servizi di Bologna, di cui Buzzi stesso era socio. Intercettazioni che potrebbero mettere in ulteriore difficoltà la titolare dell’assessorato all’Ambiente del Campidoglio.

"A Salvatore Buzzi servono notizie su appalto da 21 milioni di Ama? Chiama Paola Muraro e lei risponde. Avete capito bene. #Murazzopoli", ironizza su Twitter il senatore del Pd Stefano Esposito. Mentre Alessia Morani, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, chiede le dimissioni dell'assessora della Raggi e attacca: "Direi che per Muraro la situazione si complica. Ma come puo' rimanere in carica? Di Maio non ha nulla da dichiarare su Buzzi e Muraro? E Di Battista? Oggi non intoniamo il coro onestà, onestà? Meglio omertà?".

Le conversazioni fra Buzzi e la Muraro sono state registrate e trascritte negli atti dell’inchiesta della Dda romana. Compaiono, secondo quanto scrive il Corriere della Seranei brogliacci e finora non erano state trascritte.Alla luce delle ultime verifiche compiute dai magistrati romani sulla gestione dei rifiuti nella Capitale, è possibile che quei colloqui vengano adesso rivalutati per capire se possano contenere informazioni interessanti per le indagini in corso. Ma anche per leggere meglio l’intesa ipotizzata fra la stessa Muraro e l’allora amministratore delegato dell’Ama, Franco Panzironi, l’ex tesoriere di Gianni Alemanno, a libro paga (5 mila euro al mese stando agli accertamenti del Ros) di Buzzi e per questo finito sotto processo con l’accusa di associazione di stampo mafioso.

I magistrati, com'è emerso nei giorni scorsi, vogliono approfondire proprio questo passaggio nel curriculum della Muraro. Il salto di qualità professionale ed economico compiuto dall’assessora sotto la gestione Panzironi, una gestione praticamente eterodiretta da Buzzi e dal suo socio occulto Massimo Carminati. Ma vogliono anche risentire le conversazioni per comprendere in che modo e soprattutto perché Buzzi si rivolgeva proprio alla Muraro e quali informazioni aveva ricavato dalla donna che all’epoca era una consulente dell’Ama.

In contemporanea gli inquirenti stanno approfondendo anche il legame fra la Muraro e Manlio Cerroni, il patron di Malagrotta, il monopolista che per un trentennio ha gestito il business dei rifiuti a Roma, ora è a processo per associazione a delinquere. Affiora che, in passato, da consulente dell’Ama, l’assessora avrebbe avuto un incarico anche con un’impresa umbra in affari con Cerroni per la raccolta differenziata di materiali a Fiumicino.