Mafia Capitale, bufera su Zingaretti: "Sono sereno ma scosso e amareggiato"
Il numero uno della Regione potrebbe aver testimoniato il falso in udienza
Sereno, ma scosso e amareggiato. Si definisce così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, finito al centro della bufera per delle, presunte, dichiarazioni false in merito al processo di Mafia Capitale.
È quanto sostengono i giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, che ha disposto la trasmissione degli atti (cioè i verbali delle dichiarazioni rese dai soggetti indicati) alla Procura per quanto di sua competenza. Al vaglio dei pm le posizioni dei diretti interessati, con la risposta del numero uno della Regione che non si è fatta attendere troppo: “Sono assolutamente sereno sui fatti, ma francamente scosso e amareggiato per quanto affermato dai giudici della X Sezione del tribunale di Roma in merito alla mia testimonianza nel processo ‘Mondo di Mezzo’. Ho fatto della difesa della legalità la mia ragione di vita – dichiara Zingaretti in una nota- Nella mia testimonianza ho riportato e riferito atti e conoscenze relative ad avvenimenti per i quali sono stato sotto indagine per oltre un anno. Indagini, nate a seguito delle dichiarazioni di Salvatore Buzzi, concluse con una archiviazione richiesta dalla Procura Di Roma e accolta dal Gip. Questi sono i fatti. Ora attendo nuovamente le decisioni che la Procura di Roma riterrà di assumere”.