Roma
Mafia Capitale, cade l'accusa di mafia. Carminati e Buzzi chiedono lo sconto
Il “Nero” chiede la revoca del 41bis, mentre il re delle coop i domiciliari
Mafia Capitale, cade l'associazione mafiosa. I legali di Buzzi e Carminati ora chiedono lo sconto.
Continua il lavoro dei difensori di massimo Carminati e Salvatore Buzzi, condannati rispettivamente a 20 e 19 anni, dopo il decadimento dell'accusa di associazione di stampo mafiosa decisa dalla decima sezione penale del tribunale di Roma. Da una parte Bruno Giosuè e Ippolito Naso, che assistono l'ex militante di destra, sono infatti in attesa che il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria cancelli in automatico il regime del carcere duro, cui Carminati era sottoposto nel carcere di Parma.Novità sono attese per i prossimi giorni ma se la faccenda dovesse richiedere tempi più lunghi, non e' escluso che i difensori di Carminati facciano un'apposita istanza al tribunale di sorveglianza di Roma. Quanto al 'ras delle cooperative', il suo avvocato Alessandro Diddi ha fatto sapere che al più presto si metterà al lavoro per fargli ottenere quantomeno un'attenuazione della misura cautelare, e quindi gli arresti domiciliari.
Dal lato Procura, nel frattempo, nessuno ha voglia di esprimersi pubblicamente su quanto deciso ieri dal collegio, guidato dal presidente Rosanna Ianniello. "Per noi valgono le dichiarazioni fatte a caldo dal procuratore aggiunto Paolo Ielo", fanno sapere a piazzale Clodio. Di sicuro restano attesa e curiosità di sapere come il collegio motiverà il “no” all'associazione di stampo mafioso, spiegando perché la tesi della Procura, che aveva avuto perfino il conforto della Cassazione, non ha convinto fino in fondo.