Roma

Mafia Capitale, Coratti in aula: “Sono innocente”. Pm: “Corrotto, aiutò Buzzi”

Parla l'ex presidente del consiglio comunale: "Le approvazioni dei debiti fuori bilancio erano un atto burocratico dovuto"

"Sono innocente". A parlare, davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, è l'ex presidente del Consiglio Comunale di Roma, Mirko Coratti, finito a processo nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale.

Coratti, che ha preso la parola nell'aula bunker di Rebibbia per una breve dichiarazione spontanea, ha spiegato di non aver "mai mirato a creare consenso politico attraverso l'approvazione dei debiti fuori bilancio" del comune, "che è un atto burocratico dovuto da parte di chi sostiene la maggioranza consiliare". Secondo il pm, l'ex presidente del Consiglio Comunale, accusato di corruzione, avrebbe tentato di formare consenso politico e istituzionale per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio". Proprio grazie allo strumento dei debiti fuori bilancio, secondo gli inquirenti, venivano, fra l'altro, create le condizioni per appalti che finivano poi "anche a soggetti economici riconducibili a Salvatore Buzzi", uno dei principali imputati di mafia capitale, che a sua volta avrebbe promesso a Coratti denaro.