Roma
Mafia Capitale, il re di Mondo di mezzo Massimo Carminati torna uomo libero
Carminati esce dal carcere dopo 5 anni e 7 mesi di detenzione. Accolta l'istanza per scadenza dei termini di carcerazione
Massimo Carminati, uno dei principali protagonisti dell’inchiesta Mafia Capitale, lascia il carcere di Oristano e torna libero.
Dopo tre rigetti da parte della Corte d’Appello, l’istanza di scarcerazione per scadenza dei termini di custodia cautelare, con il meccanismo della contestazione a catena, presentata dagli avvocati Cesare Placanica e Francesco Tagliaferri, è stata accolta dal Tribunale della Libertà. Carminati esce così dal carcere dopo 5 anni e 7 mesi di detenzione.
"Siamo soddisfatti che la questione tecnica che avevamo posto alla Corte d’Appello e che tutela un principio di civiltà sia stata correttamente valutata dal Tribunale della libertà", ha detto l’avvocato Cesare Placanica che insieme all’avvocato Francesco Tagliaferri difende Carminati.
LE MOTIVAZIONI DEI GIUDICI
"Non può ritenersi che la condanna nei confronti di Carminati in relazione ai due capi di incolpazione sia divenuta irrevocabile", scrivono i giudici del tribunale del Riesame di Roma nel provvedimento di scarcerazione.
"In tal senso - proseguono - depone anche la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione che in relazione ai titoli in esame non statuisce la definitività". Poi i giudici aggiungono: "Va osservato che la pronuncia di annullamento della Suprema Corte in parte limitatamente al trattamento sanzionatorio, in parte in punto di responsabilità, ha comportato la regressione del procedimento alla fase di appello, con evidenti conseguenze sia sotto il profilo dell'allungamento dei tempi processuali sia sotto il profilo strettamente cautelare. Alla regressione del procedimento alla fase di appello ha conseguito sotto il profilo cautelare una nuova decorrenza del termine di fase a partire dal provvedimento di annullamento".