Roma

Mafia Capitale, la Regione Lazio chiede 11 mln di euro come risarcimento danni

Il legale di Libera: "Nel Mondo Mezzo tutti i mali del Paese"

Mafia Capitale: arrivano le richieste della parti civili ammesse al processo.

Ammonta a quasi undici milioni di euro il danno che la Regione Lazio ritiene di aver subito per l'inchiesta 'Mafia Capitale'. La richiesta risarcitoria e' stata avanzata dall'avvocato Nicola Sabato ai giudici della decima sezione penale del tribunale nel processo, in corso nell'aula bunker di Rebibbia, riservato martedì e mercoledì agli interventi di tutte le parti civili.
"Un milione per l'associazione mafiosa che ha creato una ferita profonda nel tessuto istituzionale - ha sottolineato il penalista, in rappresentanza della Regione Lazio -, sette milioni per la vicenda delle 'Case rosse' e due milioni e 940mila euro per la gara Cup".

Nella prima giornata dedicata alle parti civili, a prendere la parola anche il legale dell'Associazione Libera, Giulio Vasaturo: "Nel 'Mondo di Mezzo' di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati si possono cogliere le metastasi dei grandi mali di questo Paese: eversione, corruzione, mercimonio della cosa pubblica, criminalita' violenta e predatoria, deviazione di taluni apparati dello Stato, tutti declinati in una nuova prospettiva organica di intimidazione, assoggettamento ed omerta' che integra in pieno il reato di associazione mafiosa".

L'avvocato Giulio Vasaturo dell'Associazione di don Luigi Ciotti, ha rassegnato le proprie conclusioni nel processo 'Mafia Capitale', chiedendo un risarcimento dei danni pari a centomila euro.

Nessun dubbio per il penalista sul fatto che "gli imputati abbiano costituito un sodalizio dai tratti propriamente mafiosi, ancorche' profondamento diverso da Cosa Nostra e dalle altre organizzazioni criminali tradizionali". Nel citare le parole di Luigi Petroselli, sindaco capitolino dal 1979 al 1981 quando scomparve per un improvviso malore, Vasaturo ha evidenziato come "non manchino a Roma gli anticorpi per risanare le ferite inferte nell'anima della citta' da questa pericolosa organizzazione mafiosa".