Mafia Capitale: Roma corrotta dalle fondamenta. Parla Sabella “Tutti sapevano”
L'ex giudice: "Istituzioni facilmente scalabili dalla criminalità e pubbliche amministrazioni avanti a botte di mazzette"
Mentre nell’aula bunker di Rebibbia è in corso l’udienza di Massimo Carminati nel processo Mafia Capitale, arriva il commento di Alfonso Sabella, microfoni di radio Cusano Campus: “Non so come finirà il processo, qualunque sia l'esito, con il riconoscimento o meno del 416 bis, a me da cittadino romano interessa pochissimo".
Continua il magistrato ed ex assessore al Comune di Roma con Marino: "Quello che mi inquieta e che toglie la ridicolaggine di questo processo, è il fatto che Roma sia una città profondamente corrotta dalle fondamenta, che le amministrazioni locali e più che locali fossero facilmente scalabili dalla criminalità organizzata. Sapere se dietro a quella mazzetta ci sia stata o meno mafia mi interessa poco – prosegue il magistrato -, mi basta sapere che quella mazzetta ha deviato un percorso di pubblica amministrazione. Se si sia trattato o meno di mafia spetta ai giudici stabilirlo, noi cittadini dobbiamo essere indignati da quello che mafia capitale ha fatto emergere, cose che, diciamoci la verità, sapevamo tutti, magari non in queste dimensioni. Tutti sapevamo quale era e purtroppo credo qual è ancora il sistema che ha regolato gli affidamenti pubblici e le pubbliche commesse”.
L’ex assessore alla legalità di Roma commenta poi le dichiarazioni rilasciate da Carminati in fase di processo: “Ovviamente non posso esprimere giudizi sul merito della questione, si tratta tecnicamente di una difesa che ha fatto le sue valutazioni su quello che poteva o doveva dire Carminati in sede di esame. E' chiaro che alcuni messaggi li ha lanciati, mi ha colpito il disprezzo che ha dimostrato per la politica, per i politici in generale, una cosa che mi ha fatto tornare indietro agli anni di Palermo, quando lo stesso di atteggiamento l'avevano i boss di Palermo rispetto ai politici che avevano a libro paga, perché li consideravano una sorta di accattoni. Messaggi al mondo di sotto? In quella fase un tipo come lui non credo che ne abbia particolarmente bisogno".
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