Roma

Mafia Capitale, sfilano gli arrestati. Coratti al giudice: "Nessun illecito"

"Mai avuto rapporti, illeciti o di natura economica, con Salvatore Buzzi." Mirko Coratti, ex presidente dell'assemblea capitolina, ha risposto oggi al gip Flavia Costantini, nel corso del suo interrogatorio di garanzia a Regina Coeli dopo essere stato arrestato nell'ambito della seconda tranche dell'inchiesta Mafia Capitale, Coratti, sottoposto a misura cautelare in carcere per corruzione, nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale, si è così difeso: "Basta leggersi le carte dell'inchiesta: non c'e' una sola conversazione con lui, intercettata, che mi riguardi".
"Il coinvolgimento di Coratti - ha spiegato il suo difensore, l'avvocato Filippo Dinacci - e' un equivoco giudiziario che sara' la giustizia a chiarire. Il mio assistito ha respinto le accuse in modo fermo e determinato".

Stesso copione per Francesco Ferrara, vice presidente della cooperativa Le Cascine, arrestato nell'ambito della seconda tranche dell'inchiesta Mafia Capitale, che rispondendo per circa tre ore alle domande del gip Flavia Costantini ha respinto le accuse a suo carico Ferrara è accusato di corruzione e turbativa d'asta. In particolare, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, il dirigente avrebbe risposto sulla vicenda del Cara di Mineo e su gare d'appalto sospette, offrendo spiegazioni anche su alcune intercettazioni.
Difeso dall'avvocato Massimo Biffa, Ferrara ha escluso di aver promesso assieme a Salvatore Buzzi dei soldi da destinare ad alcuni consiglieri comunali perche' approvassero la liquidazione dei debiti fuori bilancio del Campidoglio. Allo stesso modo, Ferrara ha spiegato al giudice, in relazione alla vicenda del cara di Mineo, di non aver alterato alcuna gara di appalto.

Dal canto suo, anche Daniele Ozzimo, ex assessore alla Casa del Comune di Roma finito in manette per concorso in corruzione, ha negato ogni addebito spiegando di aver avuto con Buzzi soltanto "rapporto politici".