Roma
Mafia Capitale si allunga sulla Regione. Gli atti della gara Cup al maxi processo
Sono circa trenta gli atti depositati nel corso della prima udienza del processo Mafia Capitale, dai pm Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini. Una corposa documentazione che comprende anche gli atti della gara d'appalto per il centro unico di prenotazione per i servizi sanitari della Regione Lazio. Un filone della maxi inchiesta che ha visto coinvolto il braccio destro di Zingaretti, l'ex capo di gabinetto del Governatore, Massimo Venafro.
Fu lo stesso Procuratore Capo di Roma Giuseppe Pignatone a firmare il provvedimento di richiesta di rinvio a giudizio per Venafro, che secondo l'accusa, avrebbe concorso a manipolare la gara d'appalto cup in un'ottica di spartizione tra cooperative vicine ad ambienti di destra e di sinistra. La gara fu poi sospesa per iniziativa di Zingaretti dopo gli sviluppi su Mafia Capitale.
Tra i documenti depositati, oltre a diverse recenti informative dei Ros -alcune delle quali risalenti ad attività di indagine svolta nei mesi appena trascorsi- anche la relazione redatta dell'Anac (il 7 agosto) e poi trasmessa in procura con una nota firmata dal presidente Raffaele Cantone nel mese di settembre. Tra le carte, anche la relazione prefettizia della Commissione di accesso agli atti di Roma Capitale e il verbale dell'interrogatorio tenuto da Odevaine poche settimane prima della sua scarcerazione. Nel fascicolo del dibattimento, inoltre, sono finite anche i documenti acquisiti presso il dipartimento tutela e ambiente del Comune di Roma e presso il municipio di Ostia, rispettivamente il 13 e il 15 ottobre scorsi. Allo stesso modo, sono state messe a disposizione del tribunale e delle parti anche documenti acquisiti dagli inquirenti e relativi a gare d'appalto (nel periodo 2013-2014) nel settore del verde e dell'accoglienza di minori stranieri non accompagnati.