Mafia Capitale, tutti in carcere per altri 2 anni. Il Tribunale è con la Procura
Gli avvocati in rivolta, vince la Procura
Saranno prorogati i termini di custodia cautelare per tutti gli imputati di Mafia Capitale, prolungando quindi la carcerazione preventiva di due anni, sia per chi deve rispondere di associazione mafiosa che per coloro che sono accusati di altri reati, come quello di corruzione.
Lo hanno deciso i giudici della Decima sezione penale del tribunale di Roma accogliendo una richiesta avanzata giorni fa dei pm Cascini, Ielo e Tescaroli.
Il provvedimento di sospensione dei termini, letto nell'aula bunker di Rebibbia dal presidente Rosanna Ianniello, fa riferimento a chi è detenuto in carcere e a chi si trova agli arresti domiciliari e vale "per tutto il periodo necessario per il dibattimento e per la sentenza". I termini, a questo punto scadono per tutti nel maggio del 2019, giusto in tempo per scontare una eventuale condanna.
A nulla, quindi sono valse, per “proteste” della difesa che avevano posto questioni di incostituzionalità e soprattutto una disparità di trattamento tra quanti hanno già visto decadere la misura e hanno quindi lasciato il carcere e gli altri.
La Procura, volendo evitare i rischi di una sentenza che potrebbe essere pronunciata con gli imputati già in stato di libertà, aveva auspicato il congelamento dei termini, alla luce della complessità dibattimentale, della gravità delle accuse e del numero degli imputati sotto processo che renderà molto lungo il dibattimento.
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