Roma

Mafia Capitale: show trasloca a Rebibbia. Tredicine, Coratti e Odevaine nell'aula bunker

di Valentina Renzopaoli

Dopo l'infinito prologo del 5 novembre, dieci interminabili ore solo per fare l'appello a distanza e raccogliere le centinaia di carta necessarie per presentare le richieste di costituzione di parte civile, ora si parte per davvero. Mafia Capitale approda nella sede che è stata scelta per la sua celebrazione con il rito immediato: alle ore 9 di martedì 17 novembre si apre l'aula bunker del carcere di Rebibbia. E questa volta saranno presenti anche tredici imputati detenuti, tra cui l'ex ad di Ama Franco Panzironi, il dirigente di Eur Spa Carlo Pucci, l'ex manager di Enav Franco Fabrizio Testa, uomo ritenuto vicino a Gianni Alemmano, l'ex capogruppo regionale di Forza Italia Luca Gramazio. Così come potranno raggiungere via del Casale di San Basilio i ventitré imputati agli arresti domiciliari: tra loro, lo scorso 5 novembre avevano risposto all'appello in aula gli ex consiglieri capitolini Giordano Tredicine e Pierpaolo Pedetti, l'ex vice capo di Gabinetto del sindaco Veltroni Luca Odevaine.
Rimarranno invece nei rispettivi istituti penitenziari di Parma, Tolmezzo e Terni Massimo Carminati, Salvatore Buzzi e Riccardo Brugia: per loro sarà nuovamente disposto il collegamento in videoconferenza.
Il processo entrerà nel vivo con la pronuncia del collegio, presieduto da Rosanna Ianniello, sulle cinquantacinque richieste di parte civile. Un numero esorbitante di istituzioni, aziende, associazioni di consumatori, fondazioni, soggetti che si occupano di lotta alla mafia, all'usura, al racket: tutti ritengono di essere stati danneggiati dalla cupola malavitosa capeggiata dalla strana coppia “rossonera”, l'ex Nar Carminati e il re delle coop Buzzi. Se alcune di quesichieste verranno accolte ad occhi chiudi dalla X sezione del Tribunale di Roma (si accettano scommesse". Come quelle arrivata dal gruppo di 37 rom residenti nel campo attrezzato di Castel Romano, o dai rifugiati politici finiti nel meccanismo perverso dell'accoglienza romana.