Roma
Mafia Capitale: l'uomo forte di Zingaretti avrà un processo separato tutto per lui
Niente maxiprocesso per Maurizio Venafro, ex capo di Gabinetto di Nicola Zingaretti e Mario Monge, ex dirigente della cooperativa Sol.Co, finiti in una delle tranche di Mafia Capitale e accusati di turbativa d'asta in relazione all'assegnazione, nel 2014, dell'appalto del servizio Recup: per loro la battaglia in aula inizierà il 17 febbraio davanti ai giudici della Seconda sezione penale. La Procura aveva chiesto che le loro posizioni fossero accorpate al maxiprocesso che vede alla sbarra 46 persone, ma i giudici della Decima sezione, presieduti da Rosanna Ianniello ha respinto la richiesta. Il processo madre che si sta svolgendo nell'aula bunker di Rebibbia ha già superato la fase preliminare con la nomina anche dei periti trascrittori delle intercettazioni e si è entrati ormai nel dibattimento: situazione tecnica che impedisce la riunione dei due procedimenti.
Domani appuntamento in aula per gli imputati del “processino” che si sta svolgendo con il rito abbreviato. Il legale dell'ex assessore alla Casa del Comune Daniele Ozzimo ha annunciato che chiederà l'assoluzione del suo assistito. La Procura di Roma, che lo scorso 14 dicembre ha sollecitato per Ozzimo una condanna a due anni e due mesi, ha chiesto infatti l'assoluzione per il reato di corruzione per asservimento, alla luce del riascolto di una intercettazione tra Salvatore Buzzi e un altro indagato dove nel brogliaccio si legge «Ozzimo è uno serio e prende soldi». Sentita al rallentatore, nel corso dell'ultima udienza, il senso del dialogo è totalmente cambiato in quanto Buzzi, parlando in romanesco, effettivamente afferma che l'ex assessore «'n pija soldi» (non prende soldi). “Domani chiederò l'assoluzione per Daniele Ozzimo perché se cade l'accusa di corruzione per asservimento della funzione cade anche quella per atti contrari ai doveri di ufficio”, ha spiegato Petrucci.