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Roma
Mafia Capitale, Zingaretti deve chiarire. Gara Recup, teste a processo Venafro

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti dovrà chiarire ai giudici di piazzale Clodio il coinvolgimento della Regione Lazio nelle trame di Mafia Capitale per l'affidamento del servizio di prenotazione degli esami sanitari. Nella tranche del maxi processo alla cricca di Buzzi e Carminati è rimasto coinvolto anche l'ex Capo di Gabinetto del Governatore che deve rispondere dell'accusa di turbativa d'asta in relazione alla gara d'appalto per il servizio Recup della Regione Lazio.
L'appalto indetto e poi annullato dalla Regione stessa con i primi arresti del dicembre 2014 è costato un anno fa le dimissioni dall'incarico in Regione di Venafro all'indomani dell'interrogatorio reso in Procura, mentre la Regione Lazio stessa è parte civile  al processo che vede sul banco degli imputati anche Mario Monge, ex presidente della cooperativa il Sol.co.
Zingaretti sarà ascoltato in veste di testimone della difesa il prossimo 20 giugno, davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di piazzale Clodio.
Nell'udienza odierna i giudici hanno ascoltato il maresciallo del Ros Giovanni De Luca. Monge, ex dirigente della cooperativa Sol.Co., e Venafro stesso. Dietrofront della Procura sulla richiesta di unificare il procedimento di Venafro con quello a carico di Gianni Alemanno, accusato di corruzione. Nella scorsa udienza il pm Giuseppe Cascini aveva anticipato la volontà di presentare la richiesta, cosa che poi non è avvenuta.

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