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Roma
Malagò “avvisa” il futuro sindaco. “Senza il Comune niente Olimpiadi”

“Dire che il ruolo del sindaco e' cruciale e' riduttivo. E' fondamentale". Ospite di 'L'aria che tira', su La7, il presidente del Coni, Giovanni Malago', torna a parlare della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024, un tema diventato centrale anche nella campagna elettorale per le elezioni di sindaco della capitale.
"Tutto il tavolo della candidatura olimpica si regge su tre gambe: il Comune, il Comitato Promotore ed il Coni, per quanto riguarda gli aspetti 'politici' ed il dossier, ed il governo per quanto riguarda le garanzie”, ha detto il numero uno dello sport italiano “Il sindaco, nella persona fisica, rappresenta una maggioranza e da tre anni e qualche mese siamo impegnati in una candidatura che ha già svolto una serie di passaggi ed adempimenti. Non stiamo discutendo se il nuovo sindaco voglia o no ma se prenda una decisione diversa da una già votata. Lo può fare, ma non deve dare una firma nuova bensì sospendere quanto già deciso dall'assemblea capitolina con una maggioranza superiore al 90%".
Insomma, se la Raggi terra' fede a quanto detto e non cambierà idea, la candidatura di Roma terminerà prima della decisione del Cio. "Non stiamo decidendo se organizzare o meno le Olimpiadi, perché non ci hanno assegnato niente - prosegue Malago' - Siamo da tre anni candidati a sperare con altre tre città (Parigi, Los Angeles e Budapest, ndr), quindi dobbiamo decidere se continuare a sperare di diventare, tra un anno a tre mesi, la città organizzatrice".
Le maggiori critiche a Roma 2024 riguardano la paura circa la regolarità dell'assegnazione degli appalti per la ristrutturazione o la costruzione degli impianti: "Ma chi si occupa dell'evento sportivo non si e' mai occupato di questo tema e mai dovrà occuparsi della realizzazione delle opere. Sono tornato ieri da Lione, dove ho assistito a Italia-Belgio, e il comitato organizzatore degli europei non si e' occupato dello stadio di Lione. Dagli eventi di molti anni fa sono cambiate le regole del gioco, che non riguardano il mondo dello sport: ora c'e' una nuova autorita' dell'anti-corruzione".
L'opinione favorevole del capitano della Roma, Francesco Totti, ha modificato anche l'esito di qualche sondaggio: "E' stata interpretata come una presa di posizione ma non e' cosi'. Totti aveva gia' parlato, così come altri seicento atleti, romani e non romani, tra cui i laziali Candreva e Cataldi, tutti favorevoli alla candidatura.Totti si era già espresso ma e' stato strumentalizzato, come succede sempre in campagna elettorale. Giovani, studenti e periferie hanno votato a favore, il 30% e' contrario dicendo che le opere non sono la priorità. Ma queste ci sono state indicate dall'amministrazione capitolina, quella nuova ci indichi allora quelle che ritengono prioritarie e noi le inseriremo".
L'altro timore, infine, e' il lievitare dei costi, che sembra sempre inevitabile: "A Londra si e' parlato di costi superiori al 287% rispetto a quelli preventivati? E' un dato non corrispondente alla realtà ma solo alla voce relativa alla sicurezza. Se si estrapola solo un 'pezzetto' non e' giusto e serio. Facciano questi calcoli persone di loro fiducia".

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