Roma

Malagrotta, Consorzio Colari: “Gestione discarica missione impossibile”

L'azienda rispedisce le accuse al mittente e punta il dito contro la Regione

Malagrotta, il Consorzio Colarmi smentisce i rumors della stampa e passa all'attacco: “Nessuna responsabilità su discarica post chiusura”.

 

L'azienda di trattamento dei rifiuti rimanda indietro le accuse sulle operazioni di gestione di Malagrotta, puntando il dito contro, in primis, la Regione Lazio. Con un lungo comunicato stampa il Consorzio Colari rispedisce, attraverso l'amministratore unico Candido Saioni, le critiche al mittente: ”In relazione alle notizie pubblicate in questi giorni con grande evidenza sulla stampa locale il Consorzio Colari non ha alcuna responsabilità in riferimento all’andamento delle operazioni di gestione postoperativa della discarica di Malagrotta dopo che è stata chiusa e, in proposito, è opportuno precisare che né Roma Capitale né Regione Lazio hanno bocciato ovvero ritenuto insoddisfacente il Piano di Messa in Sicurezza (MISE) nonché il progetto di capping relativi alla discarica stessa.
 
A Malagrotta sono da tempo in corso i lavori di bonifica previsti dal cosiddetto Piano MISE (Messa in Sicurezza di Emergenza), approvato da Roma Capitale.  Quanto alla realizzazione della copertura della discarica (capping), la Conferenza dei Servizi che dovrebbe decidere è stata convocata dagli organi preposti soltanto il 13 giugno u.s. ed al momento sono in corso i preliminari interventi conseguenti, affidati a imprese e tecnici di prim’ordine.
Purtroppo l’interdittiva prefettizia del 24 gennaio 2014, giustamente annullata dal TAR Lazio nel luglio 2014 e, senza alcuna nuova motivazione, confermata dal Consiglio di Stato nel marzo 2017 con il conseguente commissariamento, hanno determinato il rallentamento di ogni iniziativa in proposito del Colari, l’interruzione di ogni rapporto con il mondo bancario, nonché la mancanza di mezzi finanziari dovuta al mancato riconoscimento dell’aggiornamento delle tariffe dovuteci per i maggiori costi sostenuti (e debitamente certificati) per l’esercizio dei nostri TMB nel periodo 1 ottobre 2013 - 31 dicembre 2016 e della revisione tariffaria (comprensiva anche dell’aliquota per la realizzazione del capping) per il conferimento di rifiuti nella discarica di Malagrotta nel periodo 1 gennaio 2009 - 30 settembre 2013.
A provocare questa situazione hanno peraltro concorso anche le incertezze e i mancati provvedimenti da parte della Amministrazione regionale, quali il ritardo nel rilascio delle autorizzazioni per l’impianto di depurazione delle acque emunte nell’ambito Mise e il mancato rilascio dell’autorizzazione, in istruttoria da cinque anni, per l’esercizio dell’impianto di trattamento del percolato prodotto in discarica.
 
Portare avanti nelle descritte condizioni gli interventi richiesti dal Piano di Sicurezza e, nel contempo, provvedere, attraverso la gestione commissariale, al corrente servizio dei nostri TMB, reso difficile sia per la mancanza di sbocchi finali per i materiali prodotti e sia per l’impossibilità di provvedere al tempestivo pagamento dei fornitori, a causa del mancato aggiornamento della tariffa, è un’ impresa impossibile.
 
Nessuna garanzia può da noi essere data e ancor meno possiamo farci carico di responsabilità che non possono in alcun modo esserci ascritte,  a meno che gli Enti preposti a risolvere i problemi evidenziati, in primis la Regione Lazio, non decidano di darvi immediata attuazione con le determinazioni dovute, come più volte verbalmente assicurato.
Quanto al paventato pericolo di incorrere in nuove procedure di infrazione della Unione Europea, occorre ricordare che proprio grazie all’impegno della E. Giovi Srl e del COLARI, intervenuti con successo nel giugno 2011 realizzando a Rocca Cencia, con propri investimenti, un impianto di tritovagliatura, fu possibile realizzare il trattamento di tutti i rifiuti di Roma Capitale e con ciò superare l’emergenza e cancellare la contestazione e le sanzioni consequenziali”.