Roma

Malagrotta, l'ex direttore contro il commissario: "Ha fatto un'apocalisse"

Carlo Barbetta, alla guida per 10 anni dell'impianto di Malagrotta, torna sull'incendio del 15 giugno

L’ex direttore di Malagrotta contro l’attuale commissario straordinario Palumbo. Carlo Barbetta, fino al 2018 responsabile del Tmb distrutto il 15 giugno a causa di un incendio su cui si sta ora indagando.

“Impianti a pezzi, lasciati in mano a incompetenti, e conseguente incendio. Danni gravissimi recuperabili non in uno ma in dieci anni. E serie responsabilità della parte pubblica, dello Stato”, ha detto Barbetta al Corriere della Sera in un’intervista, spiegando che “essendo tutta l’impiantistica di Malagrotta in regime di amministrazione giudiziaria, la gestione dell’impianto è della magistratura di Roma”, mentre Manlio Cerroni, “mio ex datore di lavoro se ne è lavato le mani e gli è andata bene, lui non ha colpe”.

Carlo Barbetta, 10 anni alla guida dell'impianto di Malagrotta

Barbetta per 10 anni è stato alla guida di Malagrotta come direttore operativo dello stabilimento fino al 2 ottobre del 2018, giorno in cui poi venne licenziato dall'attuale commissario prefettizio Luigi Palumbo. E con lui se ne andarono anche altri 7 lavoratori.  Per Barbetta due possono essere i motivi alla base del rogo: "Ritengo ci sia stata una sorta di autocombustione per la presenza di parte organica nel Css (combustibile solido secondario) in quantitativi elevatissimi. Oppure, seconda ipotesi, un intervento di manutenzione poco curata sul nastro superiore di adduzione e scarico del Css, nella vasca dove ha avuto inizio e si è sviluppato l’incendio" riporta il Corriere.

Ma l'ex direttore di Malagrotta esclude un incendio causato volontariamente dalla mano dell'uomo. "In quel momento, alla presenza di tutti i lavoratori di turno e del gruppo di manutenzione, l’impianto era presidiato con tanto di squadra antincendio; aggiungo che gli operatori della sala controllo hanno visione di tutto l’impianto, con ben 76 telecamere in tutte le aree impiantistiche, e si sarebbero accorti in tempo reale di presenze estranee e/o sospette, oltre alle circa 90 telecamere fatte installare dal Commissario e presidiate h24 dalla vigilanza"

Poi una sentenza: "L’impianto è distrutto e prima di prendere una linea futura bisogna fare i conti con la quantizzazione dei danni, le responsabilità per l’assicurazione e così via. Se ne riparlerà fra 10 anni. Vorrei sbagliarmi, ma non credo proprio. Vedi Albano e Salario".