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Roma
Malagrotta raddoppia i gassificatori. Via alla II linea. Rifiuti, il Governo ha deciso

Zero impianti, zero rifiuti, zero idee. L'epoca della transumanza della "monnezza" è finita e presto anche i romani si potranno vedere ridotta la supertassa con la quale l'Ama spedisce migliaia di camion di cdr in altre regioni e all'estero.
Lo stabilisce il decreto del Ministero per gli Affari Regionali che stamattina si è visto approvare dalla Conferenza Stato-Regioni la nuova disciplina per gli impianti di trattamento dei rifiuti inertizzati.
Non solo a Malagrotta si potrà accendere la prima linea del gassificatore, ma visto che è già autorizzata anche la seconda linea esistente dovràessere messa in condizione di "digerire" le migliaia di balle di combustibile da rifiuti che gli impianti di trattamento di Rocca Cencia, Salario e Malagrotta stessa producono. Non solo. A San Vittore dovrà essere costruita una nuova linea di gassificazione mentre la Regione Lazio dovrà provvedere a realizzare un nuovo impianto aggiuntivo a servizio del Lazio. I numeri parlano chiaro: poiché sul Lazio pende una deroga ma anche una procedura aperta di infrazione europea per via del "turismo dei rifiuti" in altre Regioni, tutta la "monnezza" chie viene prodotta nel territorio dovrà essere smaltiti in loco.
E la Regione Lazio di Nicola Zingaretti? Stanto alle indiscrezioni, nessun rappresentante del Lazio avrebbe partecipato alla Conferenza dove il documento ministeriale ha avuto il via libera, col risultato di non poter neanche rispoindere su un tema scottante e che saro forieri di straschichi politici. Perché Zingaretti, che ora sarà obbligato a mettere la sua firma su Malagrotta 1-2, sulla nuova linea di San Vittore e sul terzo impianto, è lo stesso presidente che non ha rinnovato l'Aia (autorizzazione ambientale integrata) per il gassificatore di Albano per il quale erano stati concessi (e ora persi) 300 milioni di contributo Cip6. Come farà a giustificare il dietrofront su Albano e le nuove linee di smaltimento e recupero energetico che dovranno sorgere? Tantomeno saranno permessi accordi di programma con le Regioni confinate, poiché la Toscana si è salvata da un nuovo impianto, le Marche e l'Umbria hanno raggiunto l'autosufficienza, l'Abruzzo ha in animo un nuovo impianto, mentre Campania e Lombardia hanno votato contro il documento.
Insomma, dopo anni di assenza di pianificazione e dopo aver stretto i cittadini della regione all'angolo e averli costretti a pagare le tariffe più alte d'Europa pur di non affrontare il dissenso, la Regione è all'angolo.

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