Roma

Malasanità, niente Risonanza a Roma. Trasportato a Guidonia, arriva tardi

Storia surreale di un 78enne dal 14 novembre in attesa di un esame. Ecco la sanità a Roma

La sanità romana non ce la fa a sottoporre un paziente colto da ischemia ad una risonanza magnetica e così lo fa salire su un'autoambulanza e lo porta presso un centro diagnostico di Guidonia: 30 chilometri da Roma. Quindi la beffa: L'autoambulanza arriva con un'ora di ritardo nell'ospedale in cui è ricoverato e con lo stesso ritardo si presenta a Guidonia dove però il centro non può fare nulla e lo rispedisce indietro. Bisognerà prendere un nuovo appuntamento – sempre a Guidonia – ma cinque giorni dopo.

 


Succede il 22 novembre del 2016 ad un uomo di 78 anni, Danilo Granaroli, colpito da ischemia lo scorso 14 novembre mentre era alla guida della sua auto. Dopo anni di salute perfetta e di grande energia, il cuore lo porta direttamente nel “tunnel infernale” della sanità e da quel momento vive in prima persona le follie organizzative che alimentano la letteratura horror della malasanità.

Racconta il signor Granaroli: “Guidavo normalmente quando ho cominciato a perdere i sensi e ho urtato lievemente e senza accorgermene un'auto in osta di un agente di polizia. La mia compagna che era accanto a me si è accorta che non stavo bene ma la fortuna mi ha assistito: ero a due passi dal Policlinico Casilino e sono riuscito a guidare sino all'ingresso del Pronto Soccorso”.
Subito soccorso e sottoposto ai primi esami, emerge chiaramente la presenza d un'ischemia e dal Policlinico Casilino viene trasferito il giorno dopo alla Nuova Itor, una clinica accreditata con la Regione Lazio e il sistema sanitario a meno di cento metri di distanza dall'ospedale pubblico Sandro Pertini. Prosegue il racconto: “Da allora mi hanno sottoposto ad analisi, ricerche e una tac sino a quando non mi comunicano l'esigenza di fare un Risonanza alla testa e mi comunicano che l'appuntamento è fissato al giorno 22 alle 13,20 ma presso il centro Crg di Guidonia Montecelio. Stupito chiedo informazioni su come raggiungerò Guidonia e mi dicono che li trasferimento avverrà in autoambulanza. Quindi dal 17 al 22 rimango in ospedale in attesa controllato con un paio di ecocardiogrammi e altrettanti elettocardiogrammi. Roba che potevo farla pure a casa”.

Il giorno della Risonanza. Granaroli e un paziente di 85 anni, insieme a un altro paziente su una barella, attendo il mezzo che però arriva con un'ora di ritardo e quindi   giunge a Guidonia con altrettanto ritardo. Il racconto da teatro del surreale prosegue: “Ci hanno dato la cartella clinica sottobraccio e ci hanno imbarcati. Quando siamo arrivati al centro di Guidonia, una una persona allo sportello ci ha chiesto da dove venivano e cosa dovevamo fare e poi ha sentenziato: “Siete arrivato con un'ora di ritardo. Noi la risonanza non la possiamo fare. Anzi. A quello della barella la facciamo e poi a un solo di voi due”. Ho sgranato gli occhi e ho chiesto con quale criterio dovevamo fare l'analisi: un sorteggio, una casualità, una scelta volontaria.? E la'ltro che avrebbe fatto? Quindi ci hanno parcheggiato in un stanza e ci hanno fatto attendere. Ho chiamato al telefono l'Itor e ho chiesto spiegazioni che non ho mai avuto perché non c'era nessuno che potesse darle, così prima di risalire sull'ambulanza senza aver fatto nessuna analisi, ho chiamato i Carabinieri e ho urlato la mia rabbia: tre malati con un'ischemia mandati a spasso da Roma sino a un altro Comune senza che nessuno sappia cosa devono fare. La risposta del militare al telefono la tralascio”.

Così la “truppa degli ischemici” è tornata alla base, alla Itor dove stamattina Granaroli verrà dimesso con una “terapia casalinga” in attesa di un nuovo appuntamento per la risonanza Magnetica. “Mi hanno preannunciato che ci vorranno almeno 5 o 6 giorni, così dal giorno in cui ho avuto l'attacco ne saranno passati 14. Quattordici giorni per una risonanza, succede a Roma. Solo a Roma. Se l'obiettivo era di farmela fare a pagamento in una struttura privata ci sono riusciti. Hanno vinto loro, chi tiene i malati in ostaggio e li manda a spasso per la provincia  autoambulanza. Ma io non mi arrendo: voglio sapere chi organizza questi tour della vergogna e quanto costa tenere un letto occupato e quanto costano i tour in ambulanza. Fino a quando il cuore mi assiste non mi arrendo e vado fino in fondo”.

MIRACOLO ALL'ITOR

E questa mattina Danilo Granaroli ha avuto la sua prima soddisfazione. Alle 8 i medici lo hano chiamato e gli hanno comunicato che l'appuntamento per la Risonanza magnetica - sempre a Guidonia - è fissato per domani. Con tante scuse per il toru in ambulanza al quale l'hanno sottoposto. "E' un pirmo passo - commenta il malato - ma l'odissea non è ancora finita".